Why not, de Magistris: «Vogliono ancora colpirmi perché sono incorruttibile»

Il candidato alla presidenza della Regione parla delle inchieste condotte in Calabria: «Mi furono illecitamente sottratte. Un vero golpe istituzionale»

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di Redazione
5 febbraio 2021
11:47
Luigi de Magistris, foto ansa
Luigi de Magistris, foto ansa

«L’autorità giudiziaria ha già accertato in via definitiva che le indagini Poseidone e WhyNot mi furono illecitamente sottratte. In quelle indagini erano coinvolti per reati gravissimi, tra gli altri, Adamo, Galati, Pittelli, Cesa». Lo scrive suoi social Luigi De Magistris, sindaco di Napoli e candidato alla presidenza della Regione Calabria evidenziando: «Eravamo arrivati al cuore del sistema criminale. Ed è per questo che ci hanno fermati. Oggi il dr. Palamara, all’epoca presidente dell’associazione nazionale magistrati, ricostruisce le ragioni perché fui fermato e cacciato dalla Calabria. Di fatto – evidenzia - una confessione».

«Golpe istituzionale»

Alla luce di ciò: «Ritengo si trattò di un vero e proprio golpe istituzionale consumato con abuso della legalità formale, in violazione della Costituzione, che vide come protagonisti il procuratore generale, il procuratore della Repubblica, il ministro della Giustizia, il Csm ed il presidente della Repubblica», ribadisce il magistrato.


Per de Magistris, i fatti assumono una nuova connotazione: «L’associazione nazionale magistrati diede la copertura di tutte le correnti. Il tempo è stato galantuomo, ma – conferma de Magistris - non è finita. Continuo a dovermi difendere perché vogliono ancora colpirmi. Ma non smetterò mai di lottare per la giustizia e la verità, per amore anche della Calabria e dei calabresi. Ascoltate la profezia dell’allora presidente della Regione Calabria, già procuratore generale, Chiaravalloti (era stato indagato per frode nel 2015 ma assolto per non aver commesso il fatto nell'ambito dell'operazione sui nuovi depuratori in Calabria. In una intercettazione l'ex governatore aveva avuto per lui parole pesanti)».

«Incorrutibile»

Infine, l’ultima stoccata: «Voi continuate a darmi la caccia, ma non mi avrete mai. Perché sono un uomo libero, non ho prezzo e sono incorruttibile. La storia vi ha già condannato. E noi daremo voce e potere alla maggioranza dei calabresi, onesti e perbene che non meritano di essere oltraggiati da chi ha abusato del potere per interessi personali».

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