Amarcord

Francesco Nuti e quella indimenticabile estate in Sila del ’94 sul set di Occhiopinocchio

FOTO | L'attore toscano, scomparso oggi, per un mese nel 1994 abitò in Sila per le riprese di uno dei suoi ultimi film

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di Alessia Principe
12 giugno 2023
20:59

Era l'estate del 1994. In Sila si girava un film, una grossa produzione. E c'era un attore, molto famoso, che alloggiava all'Hotel Sila. Una voce era bastata a fare il giro della città, Cosenza, e a richiamare a Camigliatello le folle che di solito, nel mese di agosto preferivano arrostire più sulla costa che tra i monti dell'Altopiano.

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Francesco Nuti era l'attore che tutti volevano incontrare. Nel pieno del successo e in lotta con i suoi fantasmi, a Camigliatello s'era preso un alloggio per un mese buono, il tanto che serviva per chiudere le riprese del suo film più difficile "Occhiopinocchio". Un omaggio alla favola di Collodi, la Moby Dick di tutti gli autori toscani. Cecchi Gori, il produttore, gli aveva imposto tempi ristrettissimi e pochi margini di errore. Ma se in quell'estate del '94, di giorno si lavorava duramente, di sera, la frescura montana portava a tirare tardi in piazza.


All'epoca Egidio Bevilacqua, era chiamato Egy's Pub, come il suo piccolo locale, tappa fissa dopo la ronda nella sala giochi di Franco. Una partita a biliardino, a Tetris, a Street Fighter, sosta in motorino finché scuriva e poi il cartoccio di patate da Egys. Un classico. «Quando finiva la giornata Francesco veniva sempre a mangiare da noi che avevamo la saletta al secondo piano - ci racconta Egidio -. Quando ho saputo della sua morte oggi mi sono commosso. Lui era calabrese per parte di madre. Quella fu un'estate grandiosa, per tutti. Eravamo così felici e Francesco di gran compagnia».

La loro amicizia era nata tra i banchi della politica. Egidio e Francesco Nuti s'erano conosciuti a Prato, entrambi da iscritti al Pds. Ritrovarsi in Sila fu una gioia per entrambi, tanto che una volta Egidio lo trascinò alla Festa dell'Unità a Spezzano. Le sere finivano sempre a tavola a mangiare salsicce e cacio prima, e poi al pianobar. Alle tastiere Gianni Addante, al microfono Francesco Nuti. Poi arrivarono le piogge e la fine delle riprese. E quell'ultimo abbraccio che fu ultimo davvero.

Giornalista
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