Il tutto è partito dall’istanza presentata l’anno scorso da un gruppo di studenti musulmani, sostenuta anche da personale sanitario e pazienti della Dulbecco. Oggi il taglio del nastro
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È stato inaugurato oggi all’Università Magna Graecia di Catanzaro uno spazio dedicato alla preghiera per le persone di religione islamica che fanno parte dell’ateneo. Un’idea nata da «un bisogno reale e profondamente sentito» all'interno della comunità universitaria, ha commentato il rettore Giovanni Cuda, a margine dell'inaugurazione. «Tale esigenza è stata espressa da numerosi studenti e studentesse, nonché da personale sanitario e pazienti ricoverati presso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria Renato Dulbecco che ogni giorno vivono e contribuiscono alla vita della nostra comunità accademica».
«L'iniziativa - ha aggiunto - si inserisce nel solco dei principi sanciti dall'articolo 19 della Costituzione italiana, che tutela la libertà di professare liberamente la propria fede religiosa, in forma individuale o associata, e garantisce la piena pluralità delle espressioni di culto in un clima di rispetto reciproco e di dialogo civile». Lo spazio individuato, di piccole dimensioni e precedentemente non utilizzato, è stato concesso all'Associazione Dar Assalam Odv sulla base di una convenzione approvata dagli organi competenti, stipulata a seguito di una istanza presentata nel 2024 da un gruppo di studenti universitari di religione islamica, successivamente sostenuta da ulteriori richieste provenienti dalla comunità universitaria.
«A scanso di equivoci - ha detto il rettore -, si precisa che il locale in oggetto non poteva essere destinato ad attività didattiche, e la sua utilizzazione come area di culto risponde unicamente all'obiettivo di garantire un luogo di raccoglimento e preghiera, nel pieno rispetto delle normative e delle finalità istituzionali dell'Ateneo».
Questa scelta rappresenta, ha detto Cuda, «un gesto concreto di inclusione, dialogo e pace, e riflette l'identità profonda della nostra Università, da sempre orientata alla convivenza pacifica delle differenze e alla "contaminazione dei saperi", come volle il suo fondatore, il primo Rettore prof. Salvatore Venuta. Non a caso, sin dalla nascita dell'Ateneo, le indicazioni interne sono bilingue - in italiano e in arabo - a testimonianza di un'apertura culturale che ha radici solide nella nostra storia».
La cerimonia di inaugurazione dello spazio di preghiera, segnata da un forte spirito di unità e collaborazione, ha visto la presenza non solo dei rappresentanti del mondo islamico e dell'Associazione Dar Assalam Odv, ma anche di esponenti dell'Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, dell'Amministrazione comunale e della Polizia di Stato, «a conferma - ha spiegato Cuda - di un comune sentire improntato alla pace, al dialogo interreligioso e al rispetto reciproco. Nella nostra Università, i valori dell'inclusione, della libertà e del rispetto non restano principi astratti, ma si traducono in azioni concrete. Alla Magna Graecia, gli studenti non sono numeri, ma persone accolte con attenzione, empatia e dignità. L'Università è - e deve continuare a essere - ha detto il rettore - il luogo per eccellenza della cultura, della libertà e della pluralità: un presidio di civiltà dove ogni fede, ogni voce e ogni identità trovano spazio per essere ascoltate e rispettate».

