Cinema, l'appello della Film commission ai professionisti calabresi fuori regione: «Tornate a casa»

Il direttore artistico Schipani a Crotone per la presentazione di una rassegna di documentari: «Stiamo cercando di convincerli a ritornare qui e quando abbiamo chiesto loro di farlo c’è stato un vero e proprio esodo»

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di Francesca Caiazzo
15 luglio 2021
06:34

«Stiamo mettendo insieme tutte le professionalità che ci sono sul territorio, creando sinergia, in attesa di costruire gli studi a Lamezia Terme per fare la grande serialità, come ampiamente annunciato dal nostro commissario straordinario Giovanni Minoli, creando anche nuove professionalità che attualmente in Calabria non ci sono». Così Franco Schipani, direttore artistico del reparto audiovisivo e teatrale della Calabria Film Commission, a margine della presentazione di Cinema sotto le stelle, a Crotone.


La conferenza stampa di presentazione della rassegna di documentari è stata infatti occasione per parlare del futuro dell’audiovisivo in Calabria, una regione «dove è più difficile fare cinema rispetto ad altre piazze in cui il settore è più di casa, ma – osserva Emiliano Barbucci, regista reggino – si spera che le risorse messe in campo dalla Calabria Film Commission possano rilanciare il settore e far divenire la Calabria al più presto un territorio che dal punto di vista cinematografico possa dare sfogo artistico a tanti talenti e produzioni locali e non».

Proprio in queste settimane, nella nostra regione, sono in corso le riprese di Donne di Calabria, una docu-serie che «andrà in onda sulla Rai e in tutto il mondo». Al progetto stanno lavorando diverse maestranze tecniche e artistiche calabresi: «Le professionalità ci sono, è che spesso sono fuori, a Roma o Milano. Stiamo cercando di convincerli a ritornare qui e quando abbiamo chiesto loro di farlo, c’è stato un vero e proprio esodo, un sì da stadio e, infatti, in tanti stanno rientrando a lavorare con noi».


Per la Calabria Film Commission, inoltre, è importante non solo finanziare i grandi progetti audiovisivi che hanno già una destinazione di messa in onda, ma anche «entrare in sinergia con le realtà locali, dalle Onlus alle società e compagnie che operano nel settore da anni. Spesso non hanno bisogno di grandi finanziamenti e bastano davvero poche migliaia di euro per mettere in moto professionalità ed entusiasmi che, maturando, possono diventare cose importanti per la nostra regione».

Giornalista
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