Dal Fondo per l’innovazione 3 mln di euro all’azienda dal cuore calabrese che studia l’Ai

Sfruttando un avanzato sistema di intelligenza artificiale la società creata dal cosentino Massimo Ruffolo permetterà alle aziende di semplificare il lavoro sia pratico che cognitivo

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di Alessia Principe
2 marzo 2021
16:56

Una scommessa da 3 milioni di euro, questo l'investimento che la Cdp Venture capital Sgr, il Fondo Nazionale Innovazione che ha, tra gli altri scopi quello di supportare le startup in tutte le fasi del ciclo di vita, ha deciso di fare puntando sulla Altilia Srl, una società innovativa dal cuore calabrese. 

Quando le macchine sapranno pensare come gli uomini, inizierà la Rivoluzione Artificiale. Solo che questa Era è già cominciata e non ha come quartier generale le aziende bagnate dal sole californiano, ma un'impresa nata sotto il cielo del Mediterraneo che ha avuto una folle intuizione che ora è un investimento da milioni di euro.


È la storia di Massimo Ruffolo, cosentino, ricercatore dell’istituto di calcolo e reti ad alte prestazioni del Cnr con sede all’Unical. Il viaggio che l’avrebbe condotto oggi ad essere il co-founder di una delle più innovative aziende del momento, parte proprio dall’Università della Calabria dove, molti anni fa, scelse un dottorato in “Computer Science”.

Se un computer inizia a pensare come un uomo, a risolvere i problemi con lo stesso intuito, a sostituirlo nei lavori più ripetitivi, a prendere le decisioni giuste e a sciogliere i nodi più complessi allora vuol dire che il futuro è più vicino, simile a quello immaginato dalla letteratura sci-fi.

Giramondo, sempre al lavoro, sempre pronto a imparare e ad assorbire gli input delle grandi realtà, Ruffolo ha seguito il flusso di quella corrente elettrica che permette alla scienza di camminare lungo un sentiero di infinite possibilità e incroci.

Le prime esperienze in Calabria sono Exeura, storico spin-off dell’Università della Calabria e, nel 2006, la creazione di FourthCodex start-up con quartier generale negli States. Ma qualcosa non va, Ruffolo capisce al volo che per inserirsi nel tessuto globale del business bisogna avere l’intuito e portare innovazione vera, in due parole: occorre pensare un progetto, un prodotto che ingolosisca, con tutte le carte in regola per portarsi a casa il banco intero.

Ed ecco che nel 2010 diventa il co-founder di Altilia. Il lavoro di tutto il team si focalizza sulla realizzazione di motori di ricerca “intelligenti”, una sorta di Google però concentrato sulle persone che lavorano nelle grandi aziende, come ad esempio banche, imprese complesse, e-commerce. Ma il vero tocco geniale dell’Altilia è stato non solo automatizzare i processi lavorativi, intesi come attività ripetitive, ma fornire la macchina di una sorta di intelligenza “cognitiva”, prettamente umana.

Insieme alla collega, Ermelinda Oro, anche lei co-founder della start-up, nasce “Mantra Smart Data Platform”, una piattaforma che non solo è in grado di gestire Big Data, quindi enormi quantità di dati, catturati da web e dai sistemi aziendali, ma di prendere queste informazioni e trasformarle in Smart Data, cioè dati utili a migliorare le performance aziendali sia da un punto di vista produttivo che decisionale.

Il successo delle loro intuizioni diventa una cavalcata incredibile. Altilia, nel 2010, arriva in finale alla Start Cup organizzata da Cnr e dal “Sole 24 Ore”. L’anno dopo vince al “Working Capital” il Premio Nazionale dell’Innovazione da 1 milione di euro messo a disposizione dal venture capitalist Quantica sgr poi divenuta Principia sgr. Nel luglio del 2012, entra in società proprio la Principia Sgr, che firma un aumento di capitale di 2,6 milioni di euro. È notizia di ieri l’ingresso in partita di Cdp Venture capital Sgr, che ha annunciato un investimento. Il futuro, pare, sia già qui.

Giornalista
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