Il Museo archeologico di Locri apre le porte a studenti e appassionati con le “Lezioni smart”
VIDEO | La direttrice Elena Trunfio ha presentato la nuova rassegna di cui è ideatrice: «Vogliamo condividere all’interno di queste sale saperi, esperienze e soprattutto diffondere la metodologia scientifica della ricerca»
Il Museo archeologico nazionale di Locri Epizefiri apre le sue porte a studenti, studiosi e appassionati alla metodologia della ricerca scientifica e presenta “Didaskalìa - Lezioni Smart” la rassegna culturale ideata dalla direttrice del Museo e Parco archeologico, Elena Trunfio, e che si svolgerà nel periodo autunno/inverno. «Le “Lezioni Smart” sono degli incontri con gli esperti che non hanno solo uno scopo divulgativo - ha spiegato la direttrice Trunfio - ma anche formativo. Vogliamo condividere all’interno di questo museo saperi, esperienze e soprattutto diffondere la metodologia scientifica della ricerca».
Un progetto che toccherà via via diversi temi e settori grazie alle conoscenze degli esperti e che, in occasione della giornata di presentazione, ha previsto un’anticipazione di ciò che sarà la rassegna con la prima delle “Lezioni Smart” a ingresso gratuito; si è tenuta infatti la conferenza di Giuseppe Hyeraci, archeologo medievista, dal titolo “Introduzione allo studio e alla conoscenza della ceramica medievale in Calabria. Produzioni, consumi, connessioni”. Un affascinante viaggio utile per comprendere quanto la Calabria del Medioevo sia al centro degli scambi commerciali e culturali del Mediterraneo.
«È un momento di conoscenza di un patrimonio che, secondo me, è ancora poco conosciuto - ha commentato Giuseppe Hyeraci a margine della conferenza - così come è l’opportunità per apprezzare un periodo storico, quello del Medioevo in Calabria, che ha necessità di intenso lavoro e di restituire i suoi colori in maniera vivida. La missione di coloro i quali si occupano di cultura è quella di trasferire questa cultura agli altri. Mi auguro - ha concluso Hyeraci - che nei prossimi eventi possa esserci un coinvolgimento sempre più strutturato delle giovani generazioni».
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