Estate 2022

In Calabria parchi archeologici e musei aperti anche a Ferragosto: ecco quali sono

Il parco del Cavallo di Sibari e il parco di Scolacium a Roccelletta di Borgia, il museo Vito Capialbi di Vibo Valentia e quello Archeologico nazionale di Reggio Calabria, il parco di Capo Colonna e il museo di Crotone, tra i siti culturali aperti per raccontare la ricca storia della nostra regione

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di Anna Foti
15 agosto 2022
14:00
Museo Vito Capialbi di Vibo Valentia (fonte Ministero della Cultura)
Museo Vito Capialbi di Vibo Valentia (fonte Ministero della Cultura)

La Calabria archeologica spalanca le sue porte fin dalle pendici del Pollino. Aperti anche a Ferragosto il parco del Cavallo di Sibari e il museo nazionale della Sibaritide, il parco e il museo Scolacium di Roccelletta di Borgia, il museo Vito Capialbi a Vibo Valentia, il Museo di Crotone e il parco di Capo Colonna, il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, dove saranno visitabili, nel giorno che precede il cinquantesimo anniversario del loro ritrovamento a Riace (16 agosto 1972-2022), anche i Bronzi, straordinari capolavori risalenti al V secolo a.C.. Ecco alcuni tra i musei e i siti archeologici oggi aperti in Calabria. 

Il Parco del Cavallo e di Capo Colonna

Pronta all’accoglienza anche nel giorno di Ferragosto è l'area archeologica del Parco del Cavallo di Sibari, nel cosentino. Trattasi di un sito pluristratificato, con le strade basolate della colonia greca di Thurii, i monumenti della città romana di Copia, l’Emiciclo-teatro, le Terme, una ricca domus, la Porta Nord e un tratto delle mura urbane. Vicino alla vasta area archeologica di Sibari-Thurii-Copia, il museo della Sibaritide, allestito in un edificio moderno in cui sono esposti i reperti rinvenuti nel corso delle decennali indagini archeologiche condotte nel centro antico e nei siti più significativi della Sibaritide.


Il viaggio della storia antica prosegue a Crotone dove saranno visitabili il museo archeologico nazionale, il museo con il parco archeologico di Capo Colonna e la suggestiva fortezza de Le Castella circondata dal mare.

Luogo di culto molto caro a Pitagora, l'immenso parco di Capo Colonna si estende per 50 ettari verso la punta più orientale del promontorio. Qui spicca l’unica colonna giunta ai giorni nostri del tempo dedicato a Hera Lacinia (santuario extraurbano della colonia greca di Crotone). Il parco, delimitato da mura di età romana, abbraccia l'area archeologica, una zona boschiva e a macchia mediterranea. Il museo archeologico nazionale di Crotone, tra i più importanti della Calabria, riserva un percorso espositivo molto ricco che omaggia gli atleti, medici e filosofi della sua storia antica, dedicando alcuni focus all'archeologia urbana, ai corredi della necropoli in località Carrara e agli insediamenti del territorio di Krimissa, Petelia, Makalla.

Il parco di Scolacium e il museo Capialbi

Il Parco di Scolacium a Roccelletta di Borgia, nel catanzarese, racconta la storia della greca Skylletion poi prospera colonia romana Scolacium. Il sito, immerso in un uliveto secolare, custodisce i ritrovamenti che testimoniano una frequentazione fin dal paleolitico inferiore e superiore. È possibile visitare il Foro, con la sua singolare pavimentazione in laterizio, i resti di alcuni edifici, tra cui la Curia, il Cesareum e il Capitolium, il teatro da 3.500 posti - tracce dell’unico anfiteatro romano in Calabria - i resti architettonici di pregio come l’imponente basilica normanna. Nel Museo sono esposti i risultati delle campagne di scavo e sono allestiti un importante ciclo statuario e di ritrattistica romana – pregiato è lo straordinario l’avambraccio colossale in bronzo - e un interessante percorso di archeologia industriale.

Il Museo archeologico di Vibo Valentia intitolato all’erudito conte Vito Capialbi, che per primo raccolse e custodì le testimonianze della vita della città dalla fondazione dell’antica colonia locrese di Hipponion fino alla costituzione della colonia romana di Valentia, ha sede nel Castello Normanno-Svevo.
I reperti esposti provengono dagli scavi e dalle indagini archeologiche eseguiti fin dai tempi di Paolo Orsi e dalle prestigiose raccolte Capialbi, Cordopatri e Albanese. Il percorso espositivo è ricco: dalla preistoria all’età greca a quella romana e medioevale, con un allestimento scandito da manufatti di età protostorica e reperti provenienti dagli scavi condotti nelle aree sacre della città magnogreca, come Scrimbia. Esposti anche i frammenti architettonici di un grande tempio dorico, databili intorno al 550 a.C. e i reperti ritrovati nelle necropoli di Hipponion (fine VII - IV secolo a.C.).

I bronzi di Riace e le tappe a Medma, Locri, Kaulon e Palmi

Pregna di storia antica è tutta l’attuale area metropolitana reggina dove un tempo sorgevano, tra le altre, le colonie di Medma (Rosarno), Locri e antica Kaulon (Monasterace), i cui musei e parchi saranno aperti a Ferragosto. E poi c’è anche un altro museo a cielo aperto che è il parco dei Taureani Antonio De Salvo a Palmi.

La visita nel reggino, dunque, può presentarsi come un itinerario che da una costa all’altra culmina nella visita al museo archeologico nazionale di Reggio. I Bronzi di Riace, specie nell’anno del loro cinquantesimo anniversario, restano una meta ambita di un museo altrettanto prestigioso. Il percorso parte dalla preistoria, proponendo un viaggio che da Paleolitico, Mesolitico (120.000-12.000 anni fa), Neolitico (da 12.000 a 4.000 anni fa) approda alle età dei metalli quali Bronzo e Ferro (dal II millennio all’VIII secolo a.C.) e poi alle Città della Magna Grecia con le preziose testimonianze provenienti dalle colonie di Sibari e Crotone, Medma e Hipponion, Caulonia e Locri. Poi la sezione dei Santuari della Magna Grecia, Mannella e Marasà di Locri, Passoliera di Caulonia e Apollo Aleo di Krimisa nell’attuale territorio di Crotone, e le sezioni dedicate alla Vita quotidiana con il teatro ellenistico di Locri, tra quelli meglio conservati in Calabria, i costumi funerari della necropoli di Metauros, Locri Lucifero, Laos, Castellace e Varapodio e la Casa del mosaico di Taureana, dell’epoca di Lucani e Brettii. Un’ampia sezione espositiva è dedicata a Rhegion, grande colonia calcidese – all’età ellenistica risale anche la necropoli venuta alla luce durante la costruzione del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, nel 1932 - e alla Reggio Romana, Rhegium Julii. Tra i reperti spiccano il Kouros marmoreo, i Bronzi di Riace, i tesori del relitto di Porticello, rinvenuti nel 1969 a Villa San Giovanni da alcuni pescatori, le cosiddette Testa del Filosofo e Testa di Basilea.

Ferragosto di cultura

Ferragosto si conferma anche quest’anno una giornata dalla quale il turismo culturale si aspetta molto per questo è stata disposta dal ministero della Cultura l’apertura straordinaria di musei, monumenti, gallerie, aree e parchi archeologici, parchi, ville e giardini. Anche la Calabria ha risposto, seppure con una comunicazione affidata ai profili facebook ufficiali e non anche al sito del Ministero. In tutte e cinque le sue provincie vi sono anche mete culturali per coloro che intendano coltivare, pure a Ferragosto, la passione per la storia, l’arte e, in particolare, per l’archeologia.

Giornalista
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