L’annuncio

Lamezia, dopo un’estate sotto chiave i beni archeologici e storici riapriranno al pubblico

VIDEO | L’assessore alla Cultura Giorgia Gargano assicura: a breve porte aperte per Castello, Abbazia e Parco di Terina. Tempi lunghi invece per il Bastione di Malta

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di Tiziana Bagnato
7 novembre 2021
21:30

Dopo un’estate con i beni archeologici sotto chiave in barba a qualunque ripresa del turismo di prossimità, ora l’amministrazione Mascaro, appena reinsediatesi, ha messo tra i suoi punti prioritari in agenda proprio la riapertura di quei beni storici che costituiscono l’anima e il perimetro culturale della città. Lo assicura l’assessore alla Cultura Giorgia Gargano spiegando che Castello Normanno, Parco Archeologico di Terina e Abbazia Benedettina stanno per tornare ai lametini e ai turisti.

Una promessa che era stata lanciata poco prima dell’insediamento della commissione straordinaria, ma dopo che l’amministrazione ha lasciato via Perugini nessun adempimento è stato portato avanti. Sostanzialmente non si è mossa “carta” lasciando così nuovamente tutto chiuso. Ora il nuovo impegno dell’assessorato, che spiega di non voler ridurre tutto ad un’operazione promozionale. «Si apre per continuare a rimanere aperti», spiega l’assessore che punta ad affidare in gestione i beni.


Al momento rimane fuori per non meglio specificate “questioni burocratiche” il Bastione di Malta. L’Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia Vetere aveva ritrovato spazio già la scorsa estate ospitando eventi culturali, ma merita di potere essere visitabile tutto l’anno, a partire da un’adeguata operazione di manutenzione periodica visto il paesaggio naturale nella quale è immersa.

Importantissima sarebbe anche l’apertura del Parco archeologico di Terina, inaugurato in pompa magna nel 2016 e mai aperto. Nel 1997 è stata avviata una campagna di scavi che ha portato alla individuazione di un impianto urbano organizzato, confermando la presenza dell'abitato antico della subcolonia di Crotone.

C’è poi il Castello normanno-svevo, chiuso da anni per inagibilità delle scale. Si erge su uno spuntone calcareo corroso dai secoli e domina il vecchio quartiere di S. Teodoro a 300 metri s.l.m. affacciandosi a strapiombo sul torrente Canne. Costruito dai Normanni tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo conta 16 corpi di fabbrica differenti, distribuiti su due livelli.

 

Giornalista
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