Lamezia, torna alla luce il sarcofago di San Sidero

VIDEO | Venuto alla luce con gli scavi per un metanodotto dieci anni fa, è stato finalmente ricostruito e restaurato ed è esposto nel museo archeologico lametino

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di Tiziana Bagnato
14 maggio 2019
14:57

Ha atteso secoli e secoli affinché fosse ritrovata, complici, come spesso avviene i lavori di scavo di un metanodotto e poi, ancora, dieci anni perché dal deposito del Museo riuscisse ad approdare, finalmente ricostruita e restaurata, in una della sale espositive del Museo Archeologico Lametino diretto da Gregorio Aversa. La tomba, un sarcofago magnificente, risalente al periodo compreso tra la metà del IV secolo a.C. e la prima del III, è stato ritrovato nel 2010 in contrada San Sidero, a pochi chilometri di distanza dai Iardini di Renda lì dove sorgeva l’antica colonia di Terina.

 


Una tomba enorme, con la cassa costruita con tegole e coppi. Le tegole e il meccanismo hanno dato non poco filo da torcere all’Associazione Archeologica Lametina che, insieme ad un gruppo di studenti dell’Ipsia, si è occupata del restauro e della ricostruzione. Analisi, esami, sperimentazioni, hanno impegnato per parecchio tempo Soprintendenza, Università, scuola e associazionismo uniti in una complice sinergia.

 

Il ritrovamento è prezioso, di alto valore storico ed archeologico, ed è stato rinvenuto in quella che era la necropoli e che già tempo addietro aveva offerto un altro ritrovamento di valore, un sarcofago a cassa anche questo collocato tra la seconda metà del quarto secolo a.C. e gli inizi del terzo.

 

Un nuovo elemento da esporre per il Museo che già è ricco di ritrovamenti inerenti l’antica colonia di Terina città della Magna Graecia fondata da coloni provenienti da Crotone nella valle alluvionale del torrente Bagni, in prossimità della frazione di Sant'Eufemia.

Giornalista
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