Francesco Maria Maiuri frequenta l’ultimo anno del liceo Classico Galileo Galilei di Trebisacce. La grande passione per la filosofia, lo ha portato a scrivere un libro dedicato al pensiero di Sant’Agostino d’Ippona. Il volume, edito da Rubbettino, è uscito lo scorso mese di aprile. L'ascesa al soglio pietrino di Papa Leone XIV, appartenente all'ordine degli agostiniani, ha prodotto in Francesco Maria una grande emozione: «Durante la sua omelia, il Santo Padre ha utilizzato due espressioni che sono molto importanti per la vita, ma soprattutto per il pensiero di Agostino».

L’esordio dell’intervista è affidato a una citazione del filosofo francese Paul Ricoeur: «La nostra società è caratterizzata dalla bulimia dei mezzi, ma dall’anoressia dei fini. L’uomo è ormai incapace di comprendere le prospettive e i grandi temi del tempo in cui vive».

Alla domanda sul perché la scelta sia caduta su Sant’Agostino d’Ippona, Francesco Maria Maiuri risponde: «Ho voluto dare voce a un filosofo della tarda antichità. Sant’Agostino ha creato un ponte tra la Grecità e il Cristianesimo, e ha portato la luce della fede nell’angoscia della decadenza di quell’epoca storica».

Sin dall’adolescenza, Sant’Agostino è tormentato dall’esistenza del male: se Dio esiste ed è onnipotente, perché non riesce ad annientarlo? Francesco Maria Maiuri spiega: «Il male - questa la convinzione di Sant’Agostino - non esiste, perché il male è solo assenza di bene».

Altro caposaldo del pensiero filosofico di Sant’Agostino è il concetto di tempo, definito “l’eterno che cammina”: il passato non è più, il futuro non è ancora, e il presente non può essere identificato nell’istante attuale, perché questo è subito trascorso.

«Male e tempo - precisa Francesco Maria Maiuri - sono le coordinate agostiniane che hanno affascinato di più e rappresentano l’anticamera della gnoseologia, sulla quale Sant’Agostino non ha scritto nulla. Per questo motivo, non ho potuto fare altro che mettere insieme una bibliografia secondaria, facendo parlare altri autori: i grandi saggisti della filosofia e della letteratura cristiana antica».

La gnoseologia permea il libro di Francesco Maria Maiuri. La verità, che trascende l’uomo, non è mai pienamente posseduta e rimane un mistero che in questa vita non è dato svelare, ma soltanto riconoscere e amare. Lo stesso desiderio di conoscenza ha ispirato il giovane autore del volume: «Sono stato mosso dalla volontà di andare oltre la dimensione dello scontato e di indagare il senso delle cose».

Intanto c’è un interrogativo molto più pratico che incombe sulla vita di Francesco Maria: dopo la maturità, quale direzione prenderanno i suoi studi? Lui sorride: «I miei insegnanti dicono che questa è l’unica domanda alla quale ancora non sono riuscito a dare una risposta. Io ho degli orizzonti di ricerca molto ampi, non è detto che all’università studierò per forza filosofia».