Un segnale chiaro, inequivocabile, di un’università che cambia passo e che si propone sempre più come polo attrattivo per la ricerca internazionale. L’Università della Calabria segna un altro punto a suo favore nel panorama accademico mondiale grazie al prestigioso riconoscimento ottenuto dal professor Paolo Zimmaro, docente del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, insignito del TC203 Young Researcher Award dalla Società Internazionale di Meccanica dei Terreni e Ingegneria Geotecnica (ISSMGE).

Un premio assegnato ogni due anni ai migliori giovani ricercatori sotto i 40 anni attivi nel campo dell’ingegneria geotecnica sismica. Zimmaro è il primo italiano a ricevere questa onorificenza dalla sua istituzione, entrando così a far parte di una ristretta élite scientifica che include studiosi oggi in servizio presso università come l’ETH di Zurigo, la Berkeley e il Caltech in California. Un traguardo personale di assoluto valore, che diventa però anche un simbolo collettivo.

Il riconoscimento al professor Zimmaro è infatti anche un importante traguardo per l’Unical, sempre più capace negli ultimi anni di invertire la rotta della cosiddetta “fuga dei cervelli” e di attuare un percorso virtuoso di rientro dei talenti italiani e attrazione di studiosi da università internazionali.

E proprio la storia di Zimmaro ne è esempio concreto: originario di Paola, in provincia di Cosenza, si è formato interamente in Calabria – laurea triennale e magistrale in Ingegneria civile, dottorato in Ingegneria geotecnica – prima di volare negli Stati Uniti, dove ha maturato una rilevante esperienza alla University of California, Los Angeles (UCLA). Lì ha insegnato e condotto ricerche di frontiera, e tutt’oggi collabora con il “B. John Garrick Institute for the Risk Sciences”. Poi, nel 2020, la scelta non scontata: tornare in Calabria, accettare la chiamata dell’Unical, e contribuire alla crescita del proprio territorio.

Una scelta coraggiosa e lungimirante, premiata oggi con un riconoscimento che lo proietta tra i riferimenti della geotecnica internazionale. Ma anche un chiaro messaggio per il sistema accademico italiano: si può tornare e fare ricerca di eccellenza anche nel Sud. «L’Unical punta con forza sul rientro dei cervelli – ha commentato il rettore Nicola Leoneed ha messo in campo politiche concrete per favorire il reclutamento di qualità. Siamo orgogliosi del professor Zimmaro e di questo prestigioso riconoscimento internazionale, che rappresenta non solo un traguardo personale di altissimo livello, ma anche una conferma della qualità dei piani di assunzione realizzati dall’Università della Calabria».

Il caso Zimmaro, insomma, non è un’eccezione ma l’effetto di un investimento strategico che negli ultimi anni sta portando all’Unical nuovi professori e ricercatori da centri di ricerca internazionali, contribuendo a innalzare la qualità scientifica dell’ateneo calabrese e la sua reputazione nel mondo. Un piccolo-grande miracolo accademico che si compie tra le colline di Arcavacata, e che racconta una Calabria diversa: capace di formare eccellenze, di farle volare e poi – quando le condizioni sono giuste – di vederle tornare.