Da Milano a Palermo in bici contro la violenza, Barbanotti fa tappa a Scalea

VIDEO | Oggi prenderà parte al convegno che si terrà al centro antiviolenza "Roberta Lanzino" per raccontare la sua esperienza

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di Francesca  Lagatta
10 maggio 2019
17:29
Vittorio Barbanotti con la sua bici
Vittorio Barbanotti con la sua bici

Vittorio Barbanotti è un milanese doc, ha 67 anni e da qualche tempo sta facendo parlare di sé per una originale iniziativa: attraversare l'Italia in bicicletta, dalla Lombardia alla Sicilia, per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dei diritti umani. Lo fa chiedendo di fermare la lunga scia di violenza generata da fenomeni come il femminicidio e il bullismo, i cui casi continuano a riempire quotidianamente le pagine di cronaca nera. Da ieri è arrivato in Calabria e ha deciso di sostare nella città di Scalea, dove è stato accolto calorosamente dai cittadini e dalle associazioni del posto. Oggi pomeriggio prenderà parte al convegno "Disobbedire al neoliberalismo per un'educazione all'amore e alla pace", che si terrà nel centro donna "Roberta Lanzino". Il dibattito è stato organizzato dall'avvocato Tiziana Forestieri, che vestirà i panni della moderatrice, in collaborazione con la locale Pro loco e il centro antiviolenza presieduto da Pina D'amante.

37 giorni in sella

Il tour di Barbanotti ha preso il via lo scorso 13 aprile e si concluderà, condizioni meteo permettendo, il prossimo 29 maggio, quando arriverà nella città di Palermo. Durante questo periodo, il 67enne «felicemente pensionato» farà tappa in diversi posti per incontrare la gente e convincerli che «chi scarica la sua rabbia contro una donna o contro i più deboli non può considerarsi nemmeno un uomo».


Una vita a difesa dei diritti umani

Barbanotti già da molti anni si occupa della difesa dei diritti umani, tanto da diventare presidente dell'omonimo comitato con sede a Milano. E quando ha smesso definitivamente i panni di idraulico per godersi la merita pensione, ha cominciato a dedicare gran parte del suo tempo libero alle battaglie sociali, nonostante qualche grave problema di salute. Rispolverata la vecchia bici, è salito in sella a difesa dei più deboli già nel 2015, poi nel 2017 e nel 2018, ma in quelle occasioni ha dovuto fare i conti anche con qualche imprevisto, come la rovinosa caduta che gli ha provocato la frattura delle ossa di entrambe le mani. Ad ogni modo, i suoi nobili intenti lo hanno spinto a guarire più velocemente del previsto e a dare il via a una nuova, memorabile impresa. «Solo con la pace, con l'amore e con il rispetto verso il prossimo si può veramente migliorare questo mondo - ha concluso Barbanotti - e ognuno di noi deve provare a dare il suo contributo».

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