VIDEO | Nella paese di origine albanese lo spettacolo teatrale messo in scena dagli alunni del locale plesso scolastico è diventato occasione per sostenere l'associazione tramite l’acquisto delle particolari bambole di pezza per aiutare i bambini più sfortunati sparsi per il mondo
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Sono state oltre 100 le pigotte adottate per sostenere l’Unicef. A Caraffa, comunità di origine albanese situata nell’entroterra catanzarese, il cuore non ce l’ha fatta a rimanere indifferente. Ha voluto invischiarsi nelle vicende del prossimo e battere più forte per fargli sentire la propria vicinanza. Grazie alla generosità di decine di “pigottare”, volontarie impegnate nella realizzazione di bambole di pezza per sostenere le campagne di solidarietà dell’Unicef, dal piccolo borgo è partito un messaggio di speranza e attenzione per i bambini meno fortunati, quelli costretti a fare i conti con la crudeltà di un mondo troppe volte occupato a farsi del male da solo.
Ad offrire la giusta occasione per l’allestimento dei banchetti dell’Unicef è stato lo svolgimento dello spettacolo teatrale “Un mare di diritti” promosso dal plesso scolastico del paese (scuola dell'infanzia, primaria e secondaria) facente parte dell'Istituto comprensivo "G. Sabatini " di Borgia che ha aderito al programma "Scuole per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza", un percorso intrapreso con l'obiettivo di creare un ambiente educativo che non solo istruisca, ma che formi individui rispettosi dei diritti umani e impegnati nel costruire un futuro migliore per tutti i bambini e gli adolescenti.
Ad introdurre l’evento sono stati gli interventi della presidente del comitato provinciale Unicef di Catanzaro Maria Stella Franco, della dirigente scolastica Marialuisa Lagani, della referente provinciale Unicef di Catanzaro per il progetto “Scuola per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” Teresa Rizzo, del sindaco di Caraffa Antonio Sciumbata e della referente del progetto Assunta Scerbo.