Scuole Catanzaro, i presidi: «Spirlì ha calpestato il nostro lavoro, quasi nessuno in classe»

VIDEO | Il presidente dell'associazione nazionale dirigenti scolastici della provincia: «Siamo sgomenti e amareggiati per l'ordinanza regionale. Che tipo di didattica possiamo offrire in queste condizioni?»

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di Rossella  Galati
1 febbraio 2021
10:28

«È prassi della politica intervenire all’ultimo momento dopo che le scuole, i dirigenti, lo staff di presidenza, hanno lavorato per più giorni per cercare di far quadrare il tutto con orari, turni, organizzazione delle classi». Così Domenico Servello, dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico Tecnologico  Malafarina di Soverato nonché presidente dell’Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola per la provincia di Catanzaro, a proposito dell’ordinanza regionale n.4 firmata dal presidente ff della regione Calabria Nino Spirlì arrivata a 36 ore dall’inizio dell’attività didattica. «Lascia sgomenti ed amareggiati constatare come il lavoro serio, professionale, meritorio dei dirigenti e delle scuole calabresi venga ancora una volta, non solo e non tanto tenuto in alcuna considerazione, ma calpestato dalla politica e dagli organi di governo. L’Anp di Catanzaro inoltre fa presente al presidente Spirlì che all’interno delle istituzioni scolastiche vige ancora, e per fortuna, il principio del merito e del diritto, pertanto, le “raccomandazioni” che sono usate e abusate in altri contesti della società civile, non vengono prese in considerazione».

Didattica in presenza al 50%

«Io stesso ieri, domenica, ho convocato d’urgenza un consiglio d’istituto e un collegio docenti per cercare di pianificare la giornata di oggi – spiega il dirigente scolastico -. L’ordinanza in questione, al di là del larghissimo uso del “copia e incolla” rispetto ad ordinanze di regioni limitrofe che presentano situazioni sociali, ambientali, geografiche, economiche, oggettivamente “diverse” rispetto alle variegate realtà calabresi, oltre a gettare nel caos tutte le scuole secondarie della Calabria, contiene solo una novità degna di qualche interesse: “il limitare la didattica in presenza a non più del 50% della rispettiva popolazione studentesca”, il che consente, forse, ordinanze prefettizie permettendo, alle scuole di eliminare il tanto discusso ed improponibile doppio turno di entrata e di uscita, cosa che abbiamo fatto dividendo i sei corsi della nostra scuola in tre gruppi. Vogliamo leggere questa disposizione, da sfegatati sostenitori quali siamo dell'autonomia organizzativa delle scuole, come una possibilità, seppur minuscola ma importante, di poter decidere, appunto in autonomia e secondo le concrete condizioni organizzative di ciascuna scuola e i vincoli a cui esse sono sottoposte, almeno la quota di “sopportabilità” della presenza degli studenti. E vogliamo anche intendere che per “popolazione studentesca” ci si possa riferire al numero delle classi invece che al numero degli studenti, che comunque, è il caso di precisare, non sono la stessa cosa».


Le richieste di dad

Per il presidente Anp di Catanzaro il problema che lascia molto perplessi è la scelta di Spirlì di dare ai genitori la libera scelta di decidere se fare o meno la dad: «Ieri ho pubblicato un modulo sul sito e questa mattina, su 600 alunni dell’istituto, sono già arrivare 200 richieste di didattica a distanza. I genitori hanno tempo fino a domani alle 17.00 per decidere e probabilmente, in base a questo dato, la scuola riceverà 400 richieste di dad, il che significa che nelle classi che lavoreranno in presenza ci saranno soltanto due o tre alunni. E allora mi chiedo che senso ha e che tipo di didattica possiamo offrire? E, infine, ciliegina sulla torta, non è riconosciuto alla scuola alcun potere decisionale in merito alle motivazioni della richiesta della DDI. Il che significa che saranno possibili ripensamenti in corso d’opera da parte delle famiglie, con tutte le conseguenze sulle variazioni del tasso di presenza a scuola che mettono in pericolo l’intera “sudata e sofferta” organizzazione predisposta».

«Si torni a scuola in serenità»

Così facendo per Servello si stanno definitivamente «inviando tanti cari saluti alla stabilità dell’organizzazione e dell’offerta formativa delle scuole, da esse faticosamente perseguite fino ad oggi. Io credo che la politica debba in qualche modo coinvolgere chi nella scuola ci opera e lavora quotidianamente. Io spero che Spirlì faccia un passo indietro per consentire ai ragazzi di tornare in classe perché le scuole sono attrezzate e sono sicure». Intanto questa mattina, dopo aver effettuato il giro delle classi per il suo saluto di benvenuto, Servello ha potuto constatare, al di là delle richieste di dad, che buona parte degli studenti è tornata a scuola in serenità: «Io spero che questo messaggio possa arrivare ai genitori e far tornare tutti i ragazzi, eccetto chi ha particolari problematiche, a scuola perché la didattica in presenza è fondamentale e dà certamente risultati migliori rispetto alla didattica a distanza».

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Giornalista
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