Diserzione

Pilota russo abbandona il suo esercito e atterra in Ucraina: «Non voglio essere complice di questi crimini»

Il capitano Maxim Kuzminov, comandante di elicotteri, si oppone alla guerra di aggressione: su media e social locali si parla di un'operazione segreta portata avanti con l'intelligence per organizzare il suo volo

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di Giusy Criscuolo
5 settembre 2023
21:26

Da un paio di giorni sui media e sui social ucraini e russi circola un notizia che sta facendo scalpore. Si parla di un’operazione segreta con il Gur portata avanti dal pilota di elicotteri russo, il capitano Maxim Kuzminov, che era già in contatto con l’intelligence ucraina dal periodo siriano.

Il Gur avrebbe pubblicato un docufilm dal nome “The downed pilots of Russia”, nel quale si descrive come il pilota russo sia arrivato in Ucraina con un elicottero Mi-8AMTSh. Ovviamente il tutto sarebbe stato concordato nell’arco di 6 mesi e solo adesso sarebbero stati resi noti i dettagli, grazie anche alla pubblicazione del film documentario. Il nome in codice dell'operazione speciale dell'intelligence militare ucraina era “Titmouse”.


Il 28enne capitano russo Maxim Kuzminov è un comandante di elicotteri e prestava servizio nel 319esimo reggimento separato di elicotteri dell'aviazione dell'esercito russo - unità militare 13984, il cui punto di schieramento permanente è situato nell’estrema parte orientale della Federazione Russa, esattamente nella periferia meridionale del villaggio di Chernigovka a Primorsky Krai. Nel docufilm si raccontano i dettagli dell'operazione e su come il capitano si entrato in contatto con il Gur.

«Ho contattato i rappresentanti dell'intelligence ucraina, ho spiegato la mia situazione. Mi hanno offerto garanzie di sicurezza, nuovi documenti, compensazione monetaria, compenso. Abbiamo discusso i dettagli e abbiamo iniziato a pianificare direttamente il mio volo», dice Kuzminov.

Stando a quanto dice l’ex capitano l'intelligence militare è riuscita ad organizzare un corridoio sicuro. «Mi sono reso conto che ero vicino al confine, cioè ho trasmesso la mia posizione. [...] Ho volato a un'altitudine estremamente bassa in modalità silenzio radio. Nessuno sapeva cosa mi stava succedendo. A quanto pare, per 3-4 giorni nessuno ha capito cosa sia successo». Il militare sembra aver volato con successo atterrando nella base aerea che lo stava aspettando.

Tra le dichiarazioni rilasciate da Kuzminov ci sarebbero anche quelle che spiegherebbero il perché del suo ammutinamento. Il giovane capitano avrebbe affermato di averlo fatto perché si oppone alla guerra di aggressione e non vuole essere coinvolto in crimini di guerra.

«Ciò che sta accadendo ora è semplicemente il genocidio del popolo ucraino: sia ucraino che russo. La base del mio atto è di non contribuire a questi crimini. So perfettamente come andrà a finire – ipotizzando che l’unione del popolo possa fare la differenza - La gente è molto unita. Tutto il mondo li sta aiutando, perché si comprende che prima di tutto bisogna valorizzare la vita umana... nessuno vuole questa guerra», ha aggiunto l'ufficiale.

Invitando i colleghi a fare altrettanto, spiegando come non gli sia stato detto molto, di non essere a conoscenza delle reali cose: «E ricorda: semplicemente non sai molto, non hai visto come vivono gli altri. Quando scoprirai davvero qualcosa, cambierai la tua opinione radicalmente».

Secondo il corrispondente dell'Unian, durante una conferenza stampa a Kiev, l’ufficiale avrebbe raccontato come tutto è iniziato: «Quando tutto è iniziato il 24 febbraio, c'erano lacrime, sofferenza, paura e l'unica domanda era: perché la nostra amata patria ha bisogno di una guerra del genere? Ho iniziato a studiare. È stato interessante per me capire il perché e cosa aveva causato l'invasione su larga scala della Federazione Russa nel territorio dell'Ucraina. Ho compreso subito che ciò era il male, un crimine, un orrore. Come tutti compresi che qualsiasi guerra, qualunque essa sia, necessaria o non necessaria, resta sempre un crimine. Non ci sono altre descrizioni per questo», ha dichiarato Kuzminov.

«All'inizio della guerra ero in viaggio d'affari nella regione dell'Amur, in qualità di capo dell'aviazione per la costruzione della linea principale Baikal-Amur». Non trascorse molto tempo dopo l’inizio dell’invasione che il pilota cominciò a maturare l’idea di passare dalla parte dell'Ucraina. Il tutto era basato sulla piena consapevolezza di ciò che stava accadendo. Così la decisione definitiva avvenne a fine dicembre 2022.

«Ho deciso da solo che questo è il crimine più crudele. Ho deciso da solo che non ne avrei preso parte».

Ricordando come fin dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina, aveva trasportato truppe, merci ed equipaggiamento militare russi su un elicottero da trasporto: «Con le lacrime agli occhi, con grande riluttanza, dovevo ancora svolgere dei compiti. Ma avevo solo il trasporto di truppe o merci. Solo compiti di trasporto. Nessun raid. Fortunatamente non avevo inflitto danni a persone o cose». Secondo l’ex capitano il trasporto delle merci e del personale avveniva attraverso il territorio russo. Anche se a volte si trovava a volare nel territorio ucraino per il trasporto di merci. Kuzminov avrebbe anche precisato di aver visitato Mariupol e Berdyansk occupate.

Il pilota ricordando dei suoi contatti incontrati in Siria ha successivamente intrapreso delle comunicazioni su Telegram e una volta appurata la reale intenzione dell’ufficiale, il Gur avrebbe poi creato una chat di comunicazione alternativa per l’organizzazione dell’operazione. Kuzminov ha tenuto a specificare che nessuno gli ha imposto nulla e che ha preso la sua decisione autonomamente.

I russi la pensano diversamente

Diverse le opinioni militari russe che parlerebbero di cattura del velivolo. Su alcuni siti russi, tra cui uno militare "Topwar", si legge: «La direzione principale dell'intelligence del Ministero della Difesa dell'Ucraina ha finalmente presentato il pilota dell'elicottero militare russo Mi-8, che è stato trasferito in territorio ucraino e catturato dalle forze armate ucraine a seguito di una sorta di un’operazione speciale».

Sempre sullo stesso sito si legge. Fonti russe avevano precedentemente riferito che il pilota era volato per errore nella regione di Poltava. Lì fu catturato e i suoi colleghi furono uccisi. È possibile che sia stato così, e quindi l'ufficiale è stato costretto sotto tortura a parlare di una transizione volontaria dalla parte dell'Ucraina.

Ma il MI-8MTSh se fosse stato considerato un pericolo sarebbe stato abbattuto, mentre è semplicemente atterrato. Adesso si troverebbe in ottime condizioni e sarebbe già pronto per essere utilizzato dall’esercito ucraino… «La rotta di volo è stata sviluppata nell’arco di sei mesi. Il volo è avvenuto il 9 agosto, all'ora in cui avrebbe dovuto consegnare il carico e…». (Continua)

Giornalista
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