9 maggio

Testimonianze dal fronte, i soldati ucraini: «Siamo preoccupati ma pronti a combattere»

In un video un volontario francese e un giornalista che lo affianca raccontano cosa è successo nella lunga notte prima del 9 maggio

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di Giusy Criscuolo
9 maggio 2022
08:29

Sono le 18:39 del 8 maggio 2022, fonti sul fronte mi raccontano di un anticipo di combattimenti. Un volontario francese Nicolas Yahmirecatosi in Ucraina per combattere a fianco degli ucraini (conosciuto personalmente al Ucraine Media Center) e un giornalista francese Frederic Munschche lo affianca per raccontare ciò che accade, riescono a contattarmi dal triangolo “rosso” dell’Ucraina. Si trovano tra Zaporizhia, Donesk ucraino e Mariupol.

Nicolas sta organizzando con i colleghi il lavoro per i turni che dovranno affrontare, così ho una lunga chiacchierata con Frederic. Mi chiedono di raccontare cosa succede e mi mandano un video dove si espongono in prima persona, facendomi capire cosa si aspettano per la notte e soprattutto domani.


La parata è alle porte, ma già questo pomeriggio sono iniziati i raid sul Donesk ucraino. Tutti si aspettano per il 9 il grande colpo di coda, ma sembra che la dimostrazione di forza voglia farsi notare da subito. Si trovano in una zona non precisata del triangolo su citato e mi dicono di essere in difficoltà. Sono in attesa che arrivino i supporti dell’artiglieria. Mi dicono che ma hanno bisogno di rinforzi e munizioni e che il problema non arriverà da terra, ma dal cielo.

«Ci preoccupano i raid aerei, perché per quelli non abbiamo difesa». Siamo al “punto zero” della front line, i militari non mollano di un passo e sono disposti coscientemente a restare qui fino all’ultimo respiro. «Abbiamo bisogno di rifornimenti e di sostentamento di base per non mollare. Sappiamo che stanno arrivando, ma non sappiamo quando».

La notte è infinita e rimango in contatto con loro per un po’. Dopo la mezzanotte ora italiana i collegamenti sono interrotti. Ora si resta in attesa.

Chi parla è il giornalista francese Frederic Munsch che sta seguendo Nicolas Yahmi, il volontario che ha deciso di arruolarsi per combattere a fianco dell’Ucraina e che a detta di Nicolas stesso, la libertà non ha bandiera, ma appartiene a tutti.

La testimonianza

Frederic presenta Nicolas: «Io sono Nicola Yahmi, noi siamo nella regione tra Donesk, Zaporizhia e Mariupol. Questa notte ci aspettiamo degli attacchi aerei dalla Russia. Ora ci troviamo dentro una base ucraina, in un area (non geolocalizzabile ndr). Nicolas è un francese (volontario) che è arrivato in Ucraina per aiutare i soldati ucraini a lottare i militari contro l’invasione russa».

«Situazione complicata»

«Noi avvertiamo un’atmosfera davvero forte e pericolosa. Siamo preoccupati per questa notte. Non sappiamo cosa accadrà, non sappiamo cosa Vladimir Putin deciderà per domani. Siamo concentrati per ora sulla front line. È una situazione complicata, perché ci troviamo anche in una “human Base” e siamo preoccupati per l’artiglieria russa. Ogni soldato è pronto a combattere».

Esercitazioni in atto

Nicolas dice: «È difficile dire cosa ci aspettiamo per stasera o domani, ma stiamo continuando a prepararci e ad esercitarci per la “zero line”. Questo è il miglior modo per prepararci prima che la notte abbia inizio».

Secondo altre fonti, alcuni degli armamenti attualmente rimasti (in attesa che arrivino quelli promessi da Biden) stanno cercando di spostarli verso est. Perché mi viene spiegato che per prendere Odessa, il loro obiettivo è quello di indebolire la parte est dell’Ucraina. Il modo migliore e senza il quale attualmente non c’è difesa sono razzi e raid aerei. Inoltre ci si aspetta lanci di paracadutisti nella zona ed è per questo che anche gli ucraini stanno colpendo linee ferroviarie nel lato russo.

Le stesse tecniche adottate in terra ucraina sono riproposte in area russa, perché questa è la guerra e queste sono le tattiche e strategie che servono a indebolire la parte avversaria.

Inoltre confrontandomi con alcuni strateghi militari, comprendo che se l’aviazione ucraina supera metà del Paese, rischia di lasciare scoperta un’altra zona sensibile, non avendo più il supporto della contraerea ucraina, perché i sistemi missilistici sono attualmente dislocati in altre zone del Paese.

L’unica difesa per abbattere l’aviazione “avversa” o nemica sono gli stinger (missili terra aria) missili antiaerei, che vengono utilizzati con precisione e parsimonia da squadre sparse nell’est che coprono tutta la zona dove si prevede il rischio di avanzata. Non è semplice piazzarli, ma il problema è anche proteggerli, perché attualmente i russi hanno la possibilità di lanciare missili dalle navi che sono in grado di raggiungere qualsiasi parte dell’Ucraina.

Adesso non resta che aspettare.

Giornalista
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