Gioco d'azzardo in Calabria, “in fumo” 462 milioni di euro

Secondo i dati diffusi dall'Agenzia dogane monopoli ogni famiglia spende 575 euro l’anno. Al primo posto della classifica regionale Reggio Calabria, ultima la provincia di Crotone

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8 novembre 2019
19:07

Ogni famiglia calabrese spende 575 euro l’anno in gioco d’azzardo. Si spende di più in provincia di Reggio Calabria, meno in quella di Crotone

 


Lo sostiene il Codacons che analizza i dati pubblicati dall’Agenzia dogane monopoli. «Abbiamo preso in esame quello che, secondo il Ministero, è lo “speso fisico” - ha spiegato Francesco Di Lieto, referente regionale dell'associazione - ovvero la spesa effettiva data dalla differenza tra quanto giocato e quanto vinto, calcolato sul gioco “fisico”. La somma che i calabresi hanno visto volatilizzarsi inseguendo il sogno di una vincita che possa cambiar loro la vita, è di circa 462 milioni di euro. E dal calcolo sono escluse le giocate online che rappresentano il 30% delle scommesse ed il gioco illegale che, secondo le stime della Direzione nazionale antimafia, rappresenta almeno il 20% del business legale».

 

Per avere una visione chiara su questo vorticoso giro d’affari che ruota intorno al mondo delle scommesse, basta evidenziare, sostiene il Codacons, che, «mediamente, ogni calabrese, neonati compresi, dilapida 400 euro in questo colossale “buco nero”. In due comuni, Petilia Policastro e Limbadi, le vincite hanno superato le somme scommesse. Tutto “merito” delle “lotterie istantanee” che nel primo caso hanno portato a vincere circa 3 milioni di euro (per l’esattezza 2.991.144 euro) mentre a Limbadi hanno fruttato “appena” 672mila euro. Infine a Carpanzano, ovvero il comune meno popolato della regione, si sono spesi 54.551,33 euro, per una media ad abitante di 230,17 euro. 

«Analizzando questi dati - continua il Codacons - viene fuori come ogni famiglia calabrese spenda ben 574,36 euro l’anno per le scommesse legali. Se poi consideriamo anche le giocate on-line e quelle illegali, in mano alla 'ndrangheta, secondo le stime del Codacons, ogni famiglia calabrese finisce per spendere circa mille euro l’anno. Uno stipendio buttato in fumo. Sono dati inquietanti, soprattutto in considerazione delle condizioni economiche della nostra regione - prosegue Di Lieto - che ci spingono a parlare di una vera e propria emergenza ludopatia. Le preoccupazioni derivano sia dalle evidenti infiltrazioni della criminalità e sia per i rischi alla salute dei cittadini. Sono sempre più frequenti, infatti, le tragedie che provoca la dipendenza dal gioco».

 

Per questi motivi il Codacons sollecita le questure di Catanzaro, Reggio Calabria, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, affinché adottino provvedimenti urgenti a tutela dell’ordine pubblico e della salute dei cittadini. «Invochiamo una lotta senza quartiere contro il gioco d’azzardo per fronteggiare la situazione. Non è possibile lasciare abbrutire disperati dinnanzi alle slot machine a qualsiasi ora del giorno e della notte, con ripercussioni tragiche sia sui rapporti che sui bilanci familiari. Alla luce di questi dati - conclude la nota del Codacons - la posizione dell’Agcom in favore della lobby dei giochi e contro il divieto di pubblicità al gioco, appare sempre più deplorevole».

 

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