Comparto in crisi

Agricoltura, la Cia chiede aiuto all’Ue: «Il Sud non paghi il conto delle speculazioni»

In 5mila in Basilicata per discutere dei problemi del comparto: «C’è un rischio default, servono subito risorse dall'Unione europea per un nuovo piano straordinario d'azione, come per la pandemia»

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di Redazione
20 marzo 2022
23:00

Aumenti incontrollabili delle materie prime e dei mangimi per le stalle, costi di produzione impazziti, rallentamento nella logistica e blocchi della produzione. «L'agricoltura è a rischio default, servono subito risorse dall'Ue per un nuovo piano straordinario d'azione, come per la pandemia, che freni le speculazioni sui prezzi e affronti le ripercussioni della guerra in Ucraina».

È questo l'appello di Cia-Agricoltori Italiani davanti a 5mila produttori agricoli, in Basilicata, provenienti da tutte le Regioni del Sud, nella manifestazione a Scanzano Jonico, per ribadire l'importanza del settore agricolo per l'intera economia del Paese. Cia chiede, inoltre, «interventi specifici sui comparti direttamente colpiti dalla crisi bellica (cerealicoltura, zootecnia) e incentivi alla semina del mais, in grado di tutelare un prodotto indispensabile a tutta la filiera della produzione alimentare legata ai nostri allevamenti».


«Grazie all'iniziativa di Cia - si legge in una nota - alcune misure a favore del comparto sono state messe in campo dal Governo nelle ultime ore. Un primo passo è stato fatto con l'inserimento delle aziende agricole nel novero delle energivore e la moratoria sui mutui per garantire liquidità alle imprese». E guardando al Meridione, qui ci sono i valori più elevati di superficie agricola utilizzata (oltre 1,3 milioni di ettari a regione) e si concentrano oltre 70mila aziende (in Puglia, Sicilia, Calabria e Campania il 46,9% del totale nazionale), strategiche per le produzioni di olio e vino, ortofrutta, oltre che per il settore lattiero-caseario e quello florovivaistico.

«L'Italia dovrebbe puntare a un incremento delle semine, ma è necessario lo stop dall'Europa al divieto di coltivazione dei terreni a riposo», afferma il presidente di Cia, Dino Scanavino, sottolineando che «questa misura deve essere accompagnata da sostegni economici adeguati del Governo ad assicurare la rendita degli agricoltori».

«Attendiamo, infine - conclude - risposte precise domani dal Consiglio Ue. Occorre mobilitare maggiori fondi nel bilancio Ue per un Piano straordinario secondo la logica adottata per contrastare la pandemia».

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