Mentre la ricchezza dell’1% più ricco del pianeta cresce, i fondi per i Paesi poveri crollano. Oxfam denuncia: il G7 ridurrà del 28% gli aiuti entro il 2026, crisi del debito fuori controllo. E l’Italia resta indietro
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
I più ricchi del pianeta, appena l’1% della popolazione mondiale, stanno diventando sempre più ricchi. Negli ultimi dieci anni il loro patrimonio complessivo è cresciuto di oltre 33.900 miliardi di dollari. Un ammontare che supera di 22 volte le risorse necessarie a garantire un reddito minimo di 8,30 dollari al giorno a chi oggi vive sotto la soglia di povertà.
Crollano i fondi per lo sviluppo: aiuti in calo come negli anni Sessanta
A lanciare l’allarme è Oxfam, in vista della quarta Conferenza internazionale sul finanziamento per lo sviluppo che si aprirà a Siviglia il 30 giugno con la partecipazione di oltre 190 Paesi. Secondo l’organizzazione, le economie avanzate stanno attuando i tagli più drastici agli aiuti pubblici allo sviluppo dagli anni Sessanta, periodo in cui è iniziata la rilevazione sistematica di questi fondi.
G7 verso un taglio del 28% entro il 2026
I Paesi del G7, che da soli rappresentano circa il 75% degli aiuti internazionali, prevedono di ridurre del 28% i fondi destinati allo sviluppo già entro il 2026 rispetto ai livelli del 2024. Una contrazione che rischia di aggravare ulteriormente le disuguaglianze globali e compromettere la lotta alla povertà.
Crisi del debito: il 60% dei Paesi poveri a rischio bancarotta
Oxfam segnala anche una crescente crisi del debito: il 60% dei Paesi a basso reddito è oggi sull’orlo del default. Molti di questi Stati sono costretti a destinare più risorse al pagamento del debito che a servizi essenziali come istruzione e sanità. A questo si aggiungono conflitti in espansione, emergenze umanitarie, tensioni commerciali e un multilateralismo sempre più fragile, messo in discussione in particolare dall’amministrazione Trump.
Petrelli (Oxfam): «Serve un’inversione radicale di rotta»
"Ci troviamo in un momento drammatico per l’umanità", denuncia Francesco Petrelli, portavoce e policy advisor di Oxfam Italia sulla finanza per lo sviluppo. "La subordinazione degli interessi collettivi a quelli di pochi attori privilegiati ostacola da anni qualsiasi progetto di benessere equo e sostenibile". In occasione della Conferenza di Siviglia, Oxfam chiede ai governi di affrontare con decisione l’aumento delle disuguaglianze e ripensare profondamente il sistema di finanziamento per lo sviluppo.
L'Italia resta indietro sull’obiettivo dello 0,70%
Un segnale positivo arriva dalla posizione dell’Italia, favorevole – insieme a molti altri Paesi – alla conferma dell’obiettivo di destinare lo 0,70% del Pil agli aiuti. "Ma alle dichiarazioni devono seguire i fatti", ammonisce Petrelli, ricordando che Roma è ancora molto lontana da quell’obiettivo, ferma allo 0,28%.