«Vediamo se riusciamo già in questa legge di bilancio a separare l'Anas dalle Ferrovie dello Stato». Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ne ha parlato più volte e lo ha ribadito anche qualche giorno fa alla presentazione dell’aggiornamento del piano strategico 2025-2029 del Gruppo Ferrovie dello Stato: Anas e Fs devono viaggiare da sole su strade parallele. Potrebbe accadere prima della fine dell’anno. «Qualcuno tempo fa ha deciso di mettere insieme il ferro con l'asfalto, ma sono due “core-business” diversi, due progettazioni e due lavorazioni differenti» ha detto oggi il vicepremier a margine della cerimonia della posa della prima pietra per la ciclovia lungo la strada statale 36 tra Abbadia Lariana e Lecco.

«Per me - ha aggiunto Salvini - la famiglia Anas in questi 2/3 anni è stata fondamentale e il mio obiettivo è di restituire ad Anas la sua autonomia, la sua identità e il suo orgoglio entro la fine del mio mandato, sia nell'interesse di Fs sia di Anas». L'obiettivo del vicepremier è quello di valorizzare entrambe le aziende mirando ad «obiettivi precisi» che, pur nel progetto complessivo della rete infrastrutturale nazionale, per ciascuna risultano anche «ben distinti». Il ministro delle Infrastrutture ha ricordato che «l’Anas chiude l'anno con un record di 3 miliardi di euro di fatturato e Rfi con 11 miliardi di euro per 17 miliardi di euro totale della holding». Come ha anticipato il ministro, il progetto di rendere le due aziende nuovamente autonome potrebbe trovare soluzione con la manovra finanziaria che sarà approvata a breve.

Il piano delle Ferrovie prevede 177 miliardi di investimenti tra il 2026 e il 2034. Matteo Salvini ha più volte ribadito, anche in queste ultime settimane, quali sono le priorità del suo dicastero per il Paese e per lo sviluppo del Mezzogiorno: Alta Velocità, potenziamento della rete ferroviaria nazionale e avanzamento del Ponte sullo Stretto. Una scelta strategica, quella della separazione delle due aziende, utile a valorizzare e differenziare gli investimenti nei due comparti come pure ad accelerare il passo sulle grandi opere.