Un attacco ransomware ogni due giorni. Nel 2025 sono già 146. Questa volta nel mirino dei criminali informatici è finita Poltronesofà la nota azienda italiana di arredamento: potrebbero essere state sottratte migliaia di schede cliente. Il gruppo forlivese ha inviato una email alle persone registrate nei propri database, spiegando che il 27 ottobre 2025 i server sono stati oggetto di «un attacco informatico di tipo ransomware». Le verifiche sono ancora in corso e non è stato ancora accertato se siano state rubate informazioni sensibili.

Poltronesofà ha riferito che «soggetti non autorizzati hanno compromesso i server dell’azienda, cifrando i file conservati e rendendo inutilizzabili le macchine virtuali». Nell’email viene specificato che «i dati potenzialmente coinvolti sono nome e cognome, codice fiscale, indirizzo postale, indirizzo email e numero di cellulare». Non si fa invece riferimento alla sottrazione di informazioni bancarie. Al momento l’azione non è stata rivendicata. I criminali informatici utilizzano un malware che penetra nella rete, e blocca sistemi e applicazioni, talvolta dopo aver copiato i dati. Per la restituzione delle informazioni sottratte viene richiesto un riscatto. L’azienda ha comunicato di aver contenuto rapidamente l’incidente, grazie al supporto di esperti, isolando i sistemi colpiti, rafforzando le difese e avviando un’analisi forense per definire la dinamica e la portata dell’attacco. Nella email si precisa inoltre che dalle verifiche condotte finora non emergono evidenze di un utilizzo illecito dei dati.

I più colpiti dagli hacker

In Italia, i settori più colpiti dagli attacchi ransomware sono quello manifatturiero (17%) ed il comparto tecnologico/IT (17%), seguiti dai servizi professionali (14%), dal settore alimentare, retail e grande distribuzione (9%), farmaceutico/sanitario (7%) e dal comparto delle costruzioni (7%). Nel 2025 gli attacchi diretti alle organizzazioni operanti nel settore sanitario sono aumentati del 32%.