Parla il giovane imprenditore di Bova Marina che guida un’azienda specializzata, tra l’altro, nella filiera del bergamotto. L’idea realizzata di una “Cola” tutta calabrese
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Il messaggio è forte, chiaro, diretto: «Quest’estate la Calabria punti su se stessa, sul consumo dei nostri prodotti, sul proporre ai turisti e ai visitatori le specialità della nostra terra, sul suggerire finanche come souvenir questa o quell’eccellenza figlia del nostro territorio». Bruno Autelitano, 23 anni, laureato, è alla guida di un’azienda di Bova Marina, La Spina Santa, che di strada ne ha fatta tanta puntando sulla filosofia della filiera corta e, soprattutto, sul Bergamotto di Reggio Calabria. Sin da ragazzo ha seguito le orme del padre, il compianto Nino Autelitano, seguendolo sia nelle fasi della produzione sia della commercializzazione, anche all’estero. In gergo si dice: si è fatto le ossa, ha capito quanto sia importante conoscere ogni dettaglio del fare impresa in un’area certo straordinaria in termini di potenzialità identitaria, ma ancora periferica e per certi aspetti (si pensi alle infrastrutture primarie) ancora emarginata. Questa intervista è frutto di alcuni recenti incontri nel corso dei quali Bruno ha raccontato un po’ di se stesso e si è soffermato sulle condizioni attuali della regione.
Così giovane e già con tante responsabilità, dalla mattina presto alla sera…
«La vita è una combinazione di scelte e di condizioni che si impongono a prescindere da noi stessi. Gli impegni ci sono, ed anche pesanti, ma ne vado fiero. Avverto il senso della continuità, dell’attaccamento alla terra d’origine, all’Area Grecanica, alla Calabria. Sono nato, lo dico senza retorica, tra il profumo dei bergamotti: la coltivazione, la raccolta, la trasformazione, l’inconfondibile olio essenziale… È la mia vita, il che prescinde addirittura dalle scelte di natura professionale. Sono calabrese e voglio lavorare qui, pur affrontando mille difficoltà quotidiane».
Il bergamotto di Reggio Calabria continua ad essere centrale per le vostre produzioni?
«Sempre. Abbiamo avviato anche una nuova coltivazione su un pianoro che guarda uno dei tratti di costa jonica più belli del Mediterraneo. Alle spalle la storia, con l’abitato di Bova. Tu sai che da noi ancora si parla il greco antico… La filiera del bergamotto può dare ancora tantissimo. La Spina Santa vanta la prima bibita gassata al bergamotto, ed abbiamo voluto che avesse il 20% di succo, più di quanto prevedano le norme vigenti. E il nostro Kaciuto, amaro che ci sta dando enormi soddisfazioni, ha tra i propri ingredienti fondamentali l’infuso di bucce di bergamotto. Ma stiamo andando anche oltre…».
Lo capisco che vuoi accennare alla Cala Cola…
«Certo. Ma primi consentimi di lanciare un appello. Quest’estate, l’agosto e il settembre che abbiamo di fronte, siano dedicati a tutti i prodotti calabresi: dal mio settore ai formaggi, ai salumi, alla pasta, alle marmellate, ai dolciumi… Spieghiamo ai turisti ospiti delle nostre contrade quanto sia immenso il patrimonio di genuinità, di proposte uniche e identitarie, di artigianalità che rende le nostre specialità così buone da lasciare ricordi indelebili. Puntiamo sulla Calabria, amiamola, proponiamola, esaltiamola… Il sistema economico locale ha bisogno assoluto di linfa vitale, di coniugare turismo e agroalimentare. Noi come sai andiamo anche all’estero, nelle principali fiere, per tentare di allargare il mercato di riferimento. Ma prima di tutto occorre essere più forti nel luogo in cui si produce. Serve uno sforzo locale e corale, dal piccolo bar al ristorante famoso, dall’albergo al camping, dai villaggi ai b&b: puntiamo sulla Calabria e scommettiamo sulla Calabria».
Dai ora dimmi di questa Cala Cola…
«Un nuovo progetto. Una Cola made in Calabria. Sta piacendo, tanti test sono stati positivi. Bevuta molto fredda dà sensazioni piacevoli, è delicata, armoniosa, con il giusto grado di dolcezza. Sono veramente contento dei primi riscontri. La stiamo facendo conoscere…».
Contano ancora molto le fiere nazionali e internazionali?
«Sì, è importante esserci. Ormai, nell’era di internet, questi appuntamenti sono cambiati. Non si fa business in senso stretto, ma si tessono relazioni, si conoscono soggetti nuovi, si capisce come si muove il mondo. Con grandi sforzi, ed anche grazie all’aiuto della Regione Calabria, cerchiamo di essere presenti nei principali appuntamenti. È anche un modo per incontrare i tanti calabresi, magari di seconda e terza generazione, che non vivono nella terra natìa. Li salutiamo, facciamo degustare loro le nostre specialità, costruiamo tanti piccoli ponti che negli anni generano consumi stabili e fidelizzazione».
Allora Bruno, quest’estate una sola parola: Calabria!
«Sì Calabria, nella testa, nel cuore… e nelle tasche. Scegliere la Calabria ovunque sia possibile. Lo dico non solo per la mia azienda, ma per tutti gli imprenditori che operano nei settori agroalimentare, enogastronomico, turistico, artigianale, degli stessi servizi… Utilizziamo al meglio questa grande vetrina estiva. Serve l’impegno di tutti, anche del più piccolo operatore economico o professionista di settore. Quest’estate scegliamo la Calabria!».