L’evento

“Sud Green e Blue”, in Calabria tanta acqua potabile ma la usiamo per innaffiare: il paradosso delle risorse sprecate

FOTO | Rischio idrogeologico, siccità, alluvioni e il valore della ricerca. Se ne è parlato questa mattina al Castello di Scilla all’evento organizzato dalla Fondazione Magna Grecia in partnership con il Gruppo Pubbliemme-Diemmecom 

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di Marcella Mastrobuono
10 luglio 2023
14:20

Quali sono i futuri possibili per il Sud? La fondazione Magna Grecia se lo chiede da trent’anni e anche questa estate porterà il suo grande evento, Sud e Futuri, che dal 2019 prova a dare risposte e suggerimenti, in alcune meravigliose città del mezzogiorno. Un Sud Green & Blue, risorse, ostacoli e opportunità è il primo focus di Sud e Futuri, inaugurato questa mattina al Castello Ruffo di Scilla, con il commissario straordinario del Comune della Costa Viola, Antonia Maria Grazia Surace, e il presidente della Fondazione Magna Grecia, Nino Foti.

Green e Blue, come le più importanti risorse che la Calabria possiede: il verde e l’acqua

«Siamo una goccia in un mare di necessità», ha detto Foti. «Il nostro obiettivo è portare in Calabria e al Sud i personaggi più importanti, che spingano la classe politica ad agire. Abbiamo un eccezionale capitale umano, ma senza infrastrutture e investimenti il capitale umano non basta».
Ad aprire il primo incontro c’era anche il commissario straordinario del Comune di Scilla, che ha raccontato l’impatto con il Comune reggino: «Scilla non è solo mare, ma è un territorio ampio e meraviglioso che ha un fascino ineguagliabile. I cittadini sono stati collaborativi, ci sono giovani preparati e motivati.  Il problema è la carenza di risorse umane», ha detto, partecipando all’incontro in cui è stata presentata la ricerca Arborum Meridies: gli alberi monumentali della Calabria, curata da Fiammetta Pilozzi e Simona Totaforti, rispettivamente responsabile della Ricerca della Fondazione Magna Grecia e Prof. di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio all’UniDA: «Diffonderà l’amore per il patrimonio arboreo della Calabria, una parte del quale due anni fa è andato perduto a causa degli incendi, nella foresta dell’Aspromonte. Intere faggete distrutte dal fuoco. La ricerca è fondamentale».


Un progetto multidisciplinare, quello della Fondazione, che Pilozzi definisce di potenziamento dell’intelligenza ecologica e del legame d’affetto con la natura: «Perché proteggiamo solo ciò che amiamo e per amare qualcosa dobbiamo conoscerlo. Il progetto vuole ristabilire l’affetto tra persone e ambiente, spesso chi abita in un comune con alberi monumentali neanche lo sa, alberi centenari che convivono con la quotidianità. Alcuni di questi alberi hanno nomi che la comunità gli ha dato, questo serve a creare legami con la natura».

«Viviamo in un’epoca complessa - ha detto Totaforti - che non significa complicata, ma che è un intreccio, che va guardata da diverse prospettive e dimensioni, quella ambientale, sociale, economica. Il problema del nostro Paese e dell’Università è che non riusciamo a far dialogare i saperi e quindi a dare la giusta prospettiva al problema. Così diventiamo incapaci di risolverlo».

Oltre al verde, al “Green”, l’altra risorsa fondamentale dei territori è l'acqua. E i problemi da risolvere sono tanti e complessi: la siccità, le alluvioni che devastano che devastano l’Italia del dissesto idrogeologico.
Con Fabrizio Frullani, vicedirettore del TG2, ne hanno parlato il prof. di Idraulica Agraria dell’Universitá di Agraria di Catania Salvatore Barbagallo e l’Amministratore di SoriCal Cataldo Calabretta.

«Ho parlato spesso con il ministro Salvini delle criticità della Calabria, ha un'attenzione speciale per la nostra regione -  ha detto Calabretta -. Quest'anno siamo stati fortunati perché in Calabria non si è raggiunto il livello di siccità dello scorso anno. Ma il problema è che non riusciamo a immettere nella rete idrica il fabbisogno richiesto, non solo in estate quando arrivano tanti turisti, ma tutto l’anno. In tutta Italia non c'è cultura della manutenzione delle strutture, ma al Sud i problemi sono sempre più gravi perché sono mancati gli investimenti. Un problema è anche la gestione dell'acqua per usi civici soprattutto in estate. In Calabria non sono mai state create reti duali, quindi si usa acqua potabile anche per innaffiare giardini o riempire piscine e questo provoca riduzioni significative in alcuni quartieri. I Comuni dovrebbero sensibilizzare all’uso consapevole dell’acqua, con i sindaci stiamo avviando dei confronti da diversi mesi per approfondire conoscenza del settore idrico. L’acqua in Calabria non manca, ma non c’è consapevolezza nell’uso».

«Nel Sud Italia la dispersione idrica arriva fino al 50% - ha spiegato Salvatore Barbagallo - .L’intervento essenziale in agricoltura è la manutenzione, perché le strutture sono ormai molto vecchie. Noi formiamo molti giovani, ma il ricambio nella Pubblica amministrazione è lento. C'è bisogno di inserire le nuove competenze, le nuove professionalità, il problema dei Comuni del Sud è la struttura interna da potenziare, superare lo stop delle assunzioni, la mancanza di organico in Comuni e Regioni».

«In Italia ci sono più acque che in tutti i paesi europei e siamo una terra geologicamente giovane, quindi fragile», ha ricordato in un videomessaggio Erasmo D'Angelis, presidente della Fondazione Earth and Water Agenda. «Più di 8 milioni di italiani sono in territori a rischio frane e alluvioni. L’Ispra ha censito in Calabria 9400 frane, è la regione a più elevato rischio idrogeologico. Il rischio idrogeologico è una responsabilità dello Stato, non gettiamo la croce addosso ai Comuni, che non sono in grado di progettare e mettere a gara certe opere».

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