Acque agitate

Consorzi di bonifica, nel Cosentino la protesta si allarga: scioperano anche i lavoratori di Scalea

All’origine della mobilitazione, ritardi nei pagamenti e la paventata chiusura del Consorzio: «Le famiglie mortificate nella loro dignità»

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di Redazione
20 ottobre 2022
14:59

Avanza la protesta dei lavoratori dei Consorzi di bonifica del Cosentino. Così, dopo la manifestazione dei dipendenti di Trebisacce, nella giornata odierna anche i lavoratori del Consorzio di bonifica di Scalea hanno incrociato le braccia astenendosi dal lavoro per esprimere lo stato di drammaticità di centinaia di famiglie.

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I lavoratori hanno proclamato lo sciopero per la giornata di oggi per esprimere il dissenso per un piano industriale che mortifica le maestranze e preavvisa la chiusura del Consorzio. «Un'unità tra lavoratori dei Consorzi - dichiara Federica Pietramala, segretaria comprensoriale della Flai Cgil, a nome e per conto del sindacato unitario - che fa capire lo stato di disperazione di centinaia di famiglie mortificati nella loro dignità. Ricordiamo che i lavoratori anche per questa campagna irrigua, hanno garantito con il loro lavoro e a proprie spese una eccellente servizio irrigazione facendo andare avanti un settore, quello agricolo che rappresenta per l'intera area volano di sviluppo nei distretti più importanti della Calabria. Sindacati e lavoratori continueranno - ha aggiunto Pietramala nella dichiarazione unitaria - a difendere il loro diritto sacrosanto dei salari».

Le organizzazioni sindacali rappresentate oltre che dalla segretaria comprensoriale della Flai Cgil anche da Antonio Pisani(Fai Cisl) e Marco Stillitano (Filbi Uil), considerata l'attuale situazione e tensione dei lavoratori chiedono "all'amministrazione dell'Ente e all'amministrazione regionale che vengano trovate soluzioni immediate per i pagamenti dei salari a tutti. «Tutti i lavoratori in questa giornata - conclude Pietramala - tengono a ricordare l'articolo 4 della Costituzione 'tutti i cittadini hanno pari dignità sociale...È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana'».

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