La rabbia dei pompieri

Cosenza, la dura protesta dei vigili del fuoco: «Dodici ore di lavoro senza acqua né cibo»

INTERVISTA | Il sindacato Usb punta l’indice contro i dirigenti del comando provinciale: «Lo Stato gli liquida 22 ore di straordinari al mese per gestire la logistica ma sono degli incapaci. Mentre eravamo in prima linea a combattere gli incendi abbiamo ricevuto assistenza solo dai cittadini»

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di Salvatore Bruno
1 settembre 2021
15:10

Abbandonati sul fronte degli incendi per dodici ore consecutive, senza ricevere assistenza, né acqua, né cibo. È una protesta dura quella del sindacato Usb dei vigili del fuoco di Cosenza rappresentati da Antonio Vercesi.

Per settimane in prima linea a combattere gli incendi

Nelle ultime settimane in tutta la provincia i pompieri hanno compiuto centinaia di interventi «arrivando a lavorare – dice l’esponente dell’Unione Sindacale di Base – anche per dodici ore consecutive. Abbiamo salvato luoghi e persone, trovandoci però ad operare in condizioni vergognose. L’opinione pubblica lo deve sapere: non ci è mancato soltanto il giusto riposo, ma anche qualcosa da mangiare o almeno da bere. Ci hanno spedito nelle zone più impervie dove abbiamo compiuto il nostro dovere, nel più completo abbandono da parte dei dirigenti del Corpo».


Carenza di mezzi dei vigili del fuoco

La denuncia di Antonio Vercesi si estende anche alla operatività dei mezzi in dotazione: «Diversi moduli sono carenti di manutenzione, per cui ci siamo trovati in una condizione paradossale: quella di avere il personale pronto ad intervenire, ma impossibilitato a farlo per i veicoli fuori uso. Si tratta di criticità denunciate nei mesi scorsi con centinaia di note inviate ai dirigenti del comando, rimaste senza risposta come se i problemi non esistessero».

«Solo i cittadini ci sono stati vicino durante quelle ore di lavoro»

I rappresentanti del sindacato hanno dialogato con i giornalisti davanti alla Prefettura, con l’intento di sensibilizzare sul tema tutte le istituzioni: «Solo i cittadini ci sono stati vicino: nonostante in qualche caso abbiano pure subito danni dell’avanzare delle fiamme sui loro terreni, si sono prodigati per garantirci l’approvvigionamento dell’acqua ed anche per consentirci di consumare un pasto dignitosamente. Siamo loro grati. Ma chi doveva prendersi cura di noi dovevano essere i dirigenti addetti alla logistica che per questo ricevono pure uno straordinario di 22 ore mensili».

Giornalista
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