Crisi call center Abramo, niente bonus: insorgono i dipendenti

VIDEO | I sindacati contestano la decisione, mentre il 16 marzo si riunisce il tavolo di garanzia al quale parteciperà anche l'imprenditore che ha presentato un'offerta di acquisizione dell'azienda

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di Francesca Caiazzo
12 marzo 2021
18:07

Il Tribunale di Roma ha prorogato i tempi di presentazione del piano concordatario da parte dell’Abramo Customer Care, con scadenza il prossimo 1 maggio. A darne notizia è la stessa azienda in una comunicazione inviata ai dipendenti, in cui annuncia di aver eseguito il pagamento degli stipendi del mese di febbraio, ma di non aver potuto invece pagare la prima rata del bonus “Una Tantum” previsto nel rinnovo del CCNL Telecomunicazioni. L’erogazione è stata sospesa «in attesa di chiarire l’erogabilità in costanza di procedura di concordato» in merito alla quale è stato chiesto un parere allo stesso tribunale.

Le precisazioni del sindacato

«La mancata corresponsione del bonus –precisa Fabio Tomaino, segretario generale della Uil di Crotone – è una decisione non condivisibile perché la somma è stata maturata successivamente alla presentazione di richiesta di concordato e dovrebbe essere accreditata ai lavoratori. L’abbiamo già contestata e speriamo che nei prossimi giorni si proceda al pagamento».


Riguardo al rinvio della scadenza all’1 maggio, «i nuovi termini non si riferiscono alla chiusura della procedura di concordato preventivo, ma alla presentazione del piano da parte dell’azienda, che è vincolato, come auspichiamo, a una scelta favorevole di una delle due proposte (quella del Fondo Heritage e quella della System House, ndr) avanzate per l’acquisizione. Quando i commissari giudiziali si esprimeranno, allora sarà possibile redigere il piano per il rientro dei debiti. Noi è dall’inizio che sollecitiamo sulla tempistica ed è chiaro che altri due mesi non fanno bene e non aiutano».

L’amarezza dei dipendenti

Le due notizie hanno nuovamente messo in allarme i dipendenti dell’Abramo Customer Care. In particolare, la notizia della proroga di 60 giorni «ha gettato nello sconcerto più totale tutti i lavoratori che – scrivono in un comunicato affidato ai social - attendevano una definizione o una prima pronuncia dal Tribunale di Roma, come enunciato nella richiesta del concordato, prevista per il giorno 7 marzo 2021».

«L'azienda continua ad elogiarci per il lavoro svolto e per quello che continueremo a fare, ma chiediamo a gran voce una riunione con i sindacati, le istituzioni preposte e con la proprietà, che stanno seguendo la vicenda, per fornirci le dovute ed adeguate spiegazioni sia per la suddetta proroga che del mancato versamento del bonus e per la salvaguardia del nostro posto di lavoro. Siamo consapevoli della gravità in cui ci troviamo, costretti a non poter fare valere i nostri principi, ma è innegabile il rispetto dovuto da parte dell'azienda Abramo. Ricordiamo che stiamo portando avanti il fatturato con poche certezze, tante delusioni e amarezze».

Si riunisce il tavolo di garanzia

Per seguire la fase concordataria dell’azienda (che in Calabria occupa circa 3mila lavoratori), il Comune di Crotone ha istituito un tavolo di garanzia, che tornerà a riunirsi il 16 marzo. All’incontro potrebbe partecipare anche Agostino Silipo, amministratore delegato della System House, che ha presentato un’offerta di acquisizione dell’Abramo Customer Care, dopo quella depositata dal Fondo Heritage (di cui si è parlato in uno dei precedenti incontri). «Come Uil ci stiamo attivando affinché sia presente per illustrare il suo piano per l’azienda e avere elementi in più» conclude Tomaino.

Giornalista
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