Svimez fa i conti sugli effetti dei dazi e trae le somme delle conseguenze locali di una crisi globale. Primo dato: saranno oltre 8,6 i miliardi di esportazioni in meno dall'Italia con una riduzione attesa del 14%. L'accordo con gli Stati Uniti sulle tariffe al 15% - secondo le elaborazioni dello Svimez - danneggeranno prevalentemente il Nord, area a maggiore trazione industriale e più orientata all'esportazione con 5.894 milioni, il 68,32% del totale.

Ma in tutte le regioni, ad eccezione della Sicilia e della Sardegna la riduzione delle esportazioni previste è a doppia cifra con un picco del -34% in Val d'Aosta, seguito dal -19% del Trentino Alto Adige, regioni però dove lo stock di esportazioni è basso rispetto alle regioni più grandi. Ecco di seguito una tabella con il calo delle esportazioni atteso regione per regione.

Dazi Usa, in Calabria -7 milioni di export

C’è spazio anche per come gli effetti si ripercuoteranno sulla Calabria. L'adozione dei dazi al 15% per le esportazioni dalla Ue verso gli Usa porterebbero alla Calabria una contrazione delle esportazioni di 7 milioni di euro, pari al -8%. La media nazionale è del 12% e quella del sud del 10%. Per quanto riguarda l'incidenza sul Pil, secondo lo studio, la Calabria lo vedrebbe invariato (0,0%) con una riduzione di 5 milioni. Sul fronte occupazionale, l'impatto che i dazi potrebbero avere nella regione è di una perdita di 110 addetti, -0,02%.

Greco (Iv): «L’Europa si è arresa a Trump»

Non mancano anche le reazioni politiche: «Una Commissione fragile e divisa si è arresa a Donald Trump. Responsabilità di Ursula von der Leyen e di quei paesi- tra cui anche il nostro - che hanno indotto la presidente a presentarsi al cospetto del padrone di casa, con una postura eccessivamente remissiva. Il danno è fatto ed è un grosso danno»: così la coordinatrice di Italia Viva Calabria, Filomena Greco, commenta la conclusione della trattativa in Scozia. «Se ci si fosse mossi per tempo, - aggiunge - da aprile, con la nomina di un delegato a trattare con il peso e la forza di Mario Draghi, come proposto per tempo da Matteo Renzi, oggi non saremmo qui a lamentare la resa dell'Europa».

Secondo Greco, «al resort di Turnberry è andato in scena un capitolo - per l'Europa tra i più duri - della politica neocoloniale del presidente Americano. I dazi li pagherà l'Europa e li pagherà l'Italia, a riprova che il sovranismo e il nazionalismo economico non pagano, specie per un'economia, come quella italiana, con forte propensione all'export. Adesso occorre rimboccarsi le maniche e cercare di ridurre gli effetti negativi, sul nostro paese. La Calabria non ha un grosso interscambio con gli Usa, lo sbarco dei prodotti calabresi - olio, vino e pasta - è relativamente recente ma con grandi prospettive di sviluppo e vendite in costante crescita. L'imposizione dei dazi mette a repentaglio il fatturato delle Pmi calabresi sui mercati dell'innovazione».