Decreto ristori, 53 categorie riceveranno gli aiuti entro metà novembre

Il presidente del Consiglio ha garantito che i fondi ci sono e i soldi arriveranno immediatamente a chi ha già ricevuto il contributo la prima volta, poi a tutti gli altri. Accredito diretto sul conto corrente bancario o postale

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di Redazione
29 ottobre 2020
14:15

Nella giornata di ieri, 28 ottobre, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Decreto legge Ristori. La stima del provvedimento si aggira sui 6,8 miliardi di euro. Il Dl interesserà tutte le categorie che hanno subito danni ingenti dall’ultimo Dpcm, comprese tutte le attività inerenti al settore della ristorazione, dello spettacolo, del turismo, dei trasporti e dello sport.

I fondi per la Cassa integrazione

Una sostanziale fetta dei fondi, 1,6 miliardi di euro, sarà destinata alla Cassa integrazione. Verranno disposte ulteriori 6 settimane di Cassa integrazione ordinaria, in deroga e di assegno ordinario legate all’emergenza Covid-19, da usufruire tra il 16 novembre 2019 e il 31 gennaio 2021. La Cassa è gratuita per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione di fatturato pari o superiore al 20%, per chi ha avviato l’attività dopo il primo gennaio 2019 e per le imprese interessate dalle restrizioni.


Le categorie che riceveranno aiuti

Riceveranno un ristoro un totale di 53 categorie: 38 con coefficiente del 200% tra cui ristoranti, cinema, teatri, servizi di biglietteria, centri scommesse, piscine, centri benessere, palestre e impianti sportivi; 12 con coefficiente del 150% tra cui bar, pasticcerie, ristoratori ambulanti, gelaterie, alberghi, villaggi turistici, campeggi e ostelli; 2 con coefficiente del 100% ovvero taxi e noleggio rimesse con conducente. Gli unici ad avere un contributo con coefficiente del 400% saranno le sale da balle e le discoteche.

 

Il credito d’imposta sugli affitti viene esteso ai mesi di ottobre, novembre e dicembre ed allargato alle imprese con ricavi superiori ai 5 milioni di euro che abbiano subito un calo del fatturato del 50%. Inoltre la seconda rata dell’IMU 2020, relativa agli immobili e alle pertinenze in cui si svolgono le attività, è cancellata per le categorie interessate dalle restrizioni.

Sono previste indennità di 1.000 euro per tutti i lavoratori autonomi e intermittenti dello spettacolo e 800 euro a tutti i lavoratori del settore sportivo che avevano già ricevuto le indennità previste dai decreti Cura Italia e Rilancio.

La ricostruzione dei contagi

Con il decreto arriva poi un servizio nazionale per il «contact tracing». Sarà un servizio telefonico alle persone risultate positive al Covid o che hanno avuto contatti stretti o casuali con soggetti positivi, con il compito di svolgere attività di contact tracing e sorveglianza sanitaria nonché di informazione e accompagnamento.

Le dichiarazioni di Conte

«Indennizzi a metà novembre sul conto corrente. Rispettiamo le misure di sicurezza o rischiamo il lockdown». Le parole del premier Conte danno fiducia alle categorie più colpite dalle misure restrittive contenute nell’ultimo Dpcm in materia di contrasto al coronavirus.

Il presidente del consiglio ha garantito, negli scorsi giorni, che le risorse ci sono e che «arriveranno sul conto con bonifico dell'agenzia delle entrate, chi ha aderito alla prima edizione potrà riceverlo subito, dopo anche gli altri – si impegnerà a - non introdurre nuove tasse, stiamo facendo uno sforzo incredibile per non introdurle, già questo è un grande risultato. Vogliamo la pace sociale». Nel testo del Dl ristori si precisa infatti che per chi ha già ricevuto il contributo in estate l’apporto sarà «corrisposto dall'Agenzia delle entrate mediante accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale sul quale è stato erogato il precedente».

 

Il Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri

«Il contributo a fondo perduto - ha spiegato il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri - sarà erogato automaticamente a oltre 300mila attività». Il fine è quello di aiutare le categorie più colpite dal Dpcm del 24 ottobre, «L’importo medio per i ristoranti fino a 400.000 euro di fatturato - ha detto Gualtieri a titolo esemplificativo - è di 5.173 euro. Per quelli fino a un milione di fatturato, 13.920 euro; quelli fino a cinque milioni di fatturato 25.000 euro».  Per i luoghi di intrattenimento musicale, cinema e teatri «l’importo per la fascia più bassa sarà circa 5.000 euro, per quella media di circa 13.900 euro e fino a 30mila euro per i fatturati maggiori».

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