Produzione allo 0,8%. Anche nell’edilizia l'espansione ha perso intensità. «Il rallentamento congiunturale ha inciso sulla redditività aziendale»
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«Nel 2024 l'economia calabrese è cresciuta debolmente, rallentando rispetto all'anno precedente. Sulla base dell'indicatore Iter della Banca d'Italia, il prodotto sarebbe aumentato dello 0.8% (1,3% nel 2023), un dato in linea con quello osservato nel resto del Paese». Lo rileva la filiale di Catanzaro della Banca d'Italia nel periodico rapporto sull'economia in Calabria.
«L’attività economica – prosegue la Banca d'Italia – ha continuato a risentire della debolezza dei consumi, che hanno beneficiato solo in parte della riduzione dell'inflazione. È rimasto positivo il contributo degli investimenti, soprattutto di quelli pubblici L'evoluzione dei prossimi mesi potrebbe risentire dell'incertezza derivante dal contesto geopolitico instabile e dalle crescenti tensioni commerciali internazionali».
Il report della Banca d'Italia inoltre evidenzia che «nel terziario la crescita è proseguita in misura meno intensa rispetto all'anno precedente. Anche nelle costruzioni l'espansione – si fa rilevare – ha perso intensità, a causa del ridimensionamento delle agevolazioni fiscali connesse con gli interventi di ristrutturazione edilizia. La produzione nell'industria regionale si è stabilizzata, dopo il calo del biennio precedente. Il rallentamento congiunturale ha inciso sulla redditività aziendale, che aveva registrato una crescita nell'anno precedente. Nel 2024 l'occupazione in Calabria – rimarca Bankitalia – è cresciuta debolmente, con una dinamica meno favorevole rispetto al Mezzogiorno e all'Italia».
Per quanto riguarda le famiglie calabresi, per la Banca d'Italia «il reddito nominale è cresciuto, beneficiando dell'aumento delle retribuzioni nominali e del miglioramento dei livelli occupazionali ma la perdita del potere d'acquisto accumulata nel biennio 2022-23 non risulterebbe però ancora del tutto recuperata».