Il futuro incerto dell'aeroporto di Reggio: 9 progetti per ammodernarlo ma nessun cantiere all'orizzonte

VIDEO | Nel 2019 l'annuncio dei finanziamenti, nel 2020 la convenzione che ha rimodulato gli interventi. Ad oggi, però, ancora nessun avvio dei lavori mentre lo scalo rimane nel limbo con pochi voli e rilancio che resta lontano

9
di Anna Foti
14 luglio 2021
22:57

Adeguamento sismico e strutturale dell'aerostazione con riqualificazione delle aree di pertinenza, rifacimento pista, aiuti visivi luminosi e radio assistenza. Sono solo alcuni dei nove progetti finanziati con 27 milioni e mezzo di euro e destinati all'ammodernamento dell'aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria da realizzare entro il 2025. Un'imponente opera di rilancio del più antico aeroporto calabrese annunciata già nel 2019 e alla quale, nonostante qualche affidamento di lavori già eseguito e una road map con tappe già in questo 2021 ormai più che inoltrato, ancora oggi non corrisponde alcuna messa in opera. Nessuna notizia in merito arriva da Sacal, società aeroportuale calabrese che dal 2017 gestisce gli Scali di Lamezia, Reggio e Crotone e soggetto attuatore dei progetti da realizzare con le risorse che Enac ha in gestione. Intanto lo scalo reggino continua a languire con pochissimi voli (uniche destinazioni Roma e Milano) con orari disagevoli e prezzi esorbitanti. Al netto dei due voli settimanali verso Torino, nessun altro volo è stato introdotto.

L'attesa e l'aspettativa

Persiste anche la preoccupazione sul futuro. Quando i lavori inizieranno, infatti, l'attività volativa, già così scarna, andrà incontro a lunghi e fatali periodi di sospensione. Un rischio concreto e attuale già evidenziato dalla task force, coordinata da Salvatore Chindemi e insediatasi nei mesi scorsi in seno al Comune di Reggio Calabria.


Rispetto agli interventi, particolarmente attesi sono gli aiuti visivi luminosi, l'implementazione della segnaletica e l'installazione di un sistema di radio aiuti in modo da facilitare l'avvicinamento alla pista 15/33 dello scalo, unica tra le due esistenti ad essere utilizzata. Molto ci si aspetta da questi interventi in termini di miglioramento delle condizioni di visibilità, specie con riferimento al tratto curvilineo finale che, al momento, impone all'equipaggio uno specifico addestramento, rappresentando una restrizione sullo scalo particolarmente limitante. Interventi che, tuttavia, da soli non basteranno per suffragare una eventuale richiesta a Enac di rimozione della suddetta restrizione. È allo studio, infatti, anche un addolcimento della curva di discesa e si attendono anche gli esiti di queste valutazioni squisitamente tecniche.

Attesa e perplessità

All'attesa si accompagna anche la perplessità, già manifestata a Sacal dalla stessa task force comunale reggina, per altri interventi. Sfugge la necessità dell'adeguamento sismico di uno scalo, che se non fosse a norma sarebbe già chiuso, e del rifacimento di una pista, già ammodernata nel 2004 e da tutti ritenuta elemento di pregio dello scalo. E poi c’è la riserva delle riserve: questo ingente importo avrebbe potuto essere meglio speso per rifare ex novo l’aerostazione piuttosto che solo per ammodernarla. Eloquente la risposta che Sacal. Nessuna trattativa, questi sono i progetti, pena la perdita dei finanziamenti. Nessun dialogo nel merito degli interventi. Una risposta tutt’altro che improntata al confronto e che fa il paio con altre spigolature emerse in questi mesi di interlocuzione e accentuatesi alla luce della recente crisi di liquidità di Sacal.

Il commento

«In una situazione di difficoltà finanziaria, l’ingresso della Città Metropolitana nella compagine societaria pubblica di Sacal avrebbe garantito alla stessa società un pò di respiro e dato un segnale concreto di condivisione dello spirito collaborativo e per nulla competitivo al quale l’amministrazione, guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, ha fin dall’inizio improntato il confronto. Invece l’ingresso della Metro City, rispetto al quale l'Ente ha manifestato ampia disponibilità, resta rinviato a fine anno. È stata per noi un’occasione mancata di inclusione. Non ci resta che prendere atto di comportamenti di Sacal di segno decisamente opposto a quello che auspicavamo», ha commentato il coordinatore della task force del Comune di Reggio Calabria, Salvatore Chindemi.


«Noi abbiamo sempre affermato di voler legittimamente operare per lo sviluppo dello scalo in autonomia, puntando sull’utenza siciliana e sul turismo verso le isole Eolie, magari rispolverando il progetto di un’aerostazione sul mare, collegata attraverso la stazione ferroviaria e il pontile per l’attracco degli aliscafi che a San Gregorio già ci sono. Una prospettiva di sviluppo della quale beneficerebbe lo scalo reggino, senza pregiudicare il traffico degli altri aeroporti calabresi e contribuendo alla crescita di Sacal. Nostro malgrado, dobbiamo però concludere, alla luce dei recenti sviluppi, che le nostre sollecitazione e la nostra visione non sono state condivise da Sacal. Ci sentiamo esclusi, specie con riferimento al recente aumento di capitale sociale aperto solo alla Regione. Mentre tutto questo avviene, il Tito Minniti versa in uno stato comatoso senza un'attività volativa adeguatamente implementata e all'altezza del suo potenziale. Ancora una volta le esigenze urgenti di un territorio non coincidono con i tempi lunghi della burocrazia», ha sottolineato ancora Salvatore Chindemi.

I progetti di intervento sulla pista

È una cifra che supera i dieci milioni di euro quella che riguarda tre dei nove progetti di ammodernamento e rilancio dell'aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria relativi ad interventi inerenti alla parte operativa dello scalo (Air Side) e in cui rientra quello che dovrebbe contribuire a rimuovere la restrizione sull'equipaggio che grava da tempo sullo scalo.

Le maggiori aspettative riguardano gli aiuti visivi luminosi oggetto di interventi di adeguamento sulle piste per garantire la Sicurezza del Volo ed il Controllo del Traffico Aereo e di riqualificazione nell'aeroporto per assicurare maggiore sicurezza in fase di atterraggio e decollo.

L'intervento punta a riqualificare e adeguare la segnaletica nell’area di movimento degli aeromobili, in osservanza delle nuove normative europee, aumentando anche il contrasto con la segnaletica orizzontale sulla pavimentazione. Prevista anche la riqualificazione della pavimentazione della pista con area di movimento sostituzione del tappetino d’usura e, laddove necessario, del sottostante strato di binder con materiali ad alte prestazioni, ripristino/adeguamento della segnaletica dell’area di movimento e rimozione di una superficie pavimentata collocata all’interno delle fasce di sicurezza delle piste.

Altro intervento relativo a facilitare l'atterraggio nella pista 15/33 dello scalo, consiste nell'implementazione della segnaletica, per garantire maggiore sicurezza in fase di approccio, atterraggio, rullaggio e decollo e l'installazione di un sistema GBAS, che desta qualche perplessità circa la sua efficacia in contesto orografico come quello dello scalo reggino. Si tratta, comunque, di interventi che puntano su aiuti visivi e radio assistenza per agevolare in capo al pilota le manovre di avvicinamento alla pista.

La restrizione e la prospettiva di rimozione

In altri aeroporti tale manovra può essere interamente guidata con radioassistenza ed essere frutto di automatismo, ma nello scalo reggino essa resta a vista e in capo al pilota per via del tratto curvilineo proprio in fase di avvicinamento e quindi di atterraggio. Gli aiuti luminosi e la radioassistenza così potenziata certamente miglioreranno di gran lunga la situazione. Sul tratto curvilineo finale, dove insiste la criticità ostativa ad ogni automatismo in fase di atterraggio e che dunque al momento impone all'equipaggio uno specifico addestramento rappresentando una restrizione sullo scalo particolarmente limitante, è allo studio la possibilità di addolcire la curva di discesa spostando di alcuni chilometri il punto di inizio della manovra.

I progetti di intervento sull'aerostazione

Adeguamento sismico e ristrutturazione dell'impianto antincendio, ristrutturazione delle aree comuni e di quelle destinate agli Enti di Stato operanti in aeroporto, con specifico riferimento agli impianti di condizionamento dell’aria e di illuminazione, alla pavimentazione delle aree comuni e agli impianti idro-sanitari, ampliamento della sala imbarchi, con ricavo aree destinate ai controlli di sicurezza e ad uffici di Enti di Stato, e riqualificazione degli impianti di controllo e smistamento bagagli da stiva.
Infine chiudono il cerchio gli interventi di demolizione di ruderi e manufatti pericolosi, con riqualificazione delle aree di pertinenza, parcheggio Enti di Stato, e di messa a norma del sistema perimetrale di sicurezza, con installazione di un sistema anti-intrusione a tecnologia avanzata integrato da un sistema di protezione da droni.

I finanziamenti

L’importo di 25 milioni di euro è finanziato con il fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014/2020, aumentato di 2,5 milioni di euro grazie al cofinanziamento di Sacal. Erogato a favore di Enac, da quest'ultimo viene trasferito al soggetto Attuatore, ossia la stessa Sacal, per la realizzazione delle opere. La loro destinazione allo scalo reggino si deve all'emendamento presentato dal deputato reggino, in quota Forza Italia, Francesco Cannizzaro nel 2019.

La convenzione Sacal - Mit nel 2020

Nel settembre 2020 è stata sottoscritta una convenzione dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il beneficiario dei finanziamenti, ossia Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac), e il soggetto attuatore Sacal avente ad oggetto proprio gli “Interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza dell’Aeroporto di Reggio Calabria”.
In quella sede i progetti sono stati rimodulati; da dieci sono diventati nove con l'aumento del budget a 3,5 milioni di euro per l'intervento relativo all'installazione del sistema GBAS e alla riqualificazione degli Aiuti Visivi Luminosi.
Sempre in quella sede sono stati assunti impegni ad assumere obbligazioni giuridicamente vincolanti entro il 31 dicembre 2021, pena la revoca delle risorse assegnate per lo stesso.

I nove progetti con tempi e costi

  • Interventi per la Sicurezza del volo ed il Controllo del Traffico aereo (Entrata in funzionamento stimata IV Trim. 2021) - Importo finanziato con fondi FSC 1.500.000 €.
  • Riqualifica aiuti visivi e sistema Gbas (atterraggio satellitare), (Entrata in funzionamento stimata: III Trim. 2023)-Importo finanziato con fondi FSC 3.500.000 €.
  • Riqualifica pavimentazione area di movimento (Entrata in funzionamento stimata: I Trim. 2023) - Importo finanziato con fondi FSC 4.125.000 € + Importo cofinanziato 1.375.000 € = 5.500.000 €.
  • Adeguamento antisismico aerostazione passeggeri e ristrutturazione impianto antincendio (Entrata in funzionamento stimata: IV Trim. 2023) - Importo finanziato con fondi FSC 4.500.000 €.
  • Riqualifica impianti e finiture aerostazione (Entrata in funzionamento stimata: III Trim. 2023) - Importo finanziato con fondi FSC 1.875.000 € + Importo cofinanziato 625.000 € = 2.500.000 €.
  • Ampliamento sala imbarchi (Entrata in funzionamento stimata: I Trim. 2022) - Importo finanziato con fondi FSC 1.500.000 € + Importo cofinanziato 500.000 € = 2.000.000 €.
  • Demolizioni di ruderi e manufatti pericolosi, riqualifica delle aree di pertinenza con parcheggio Enti di Stato (Entrata in funzionamento stimata: IV Trim. 2023)- Importo finanziato con fondi FSC 4.500.000 €.
  • Riqualifica impianti controllo e smistamento bagagli da stiva (Entrata in funzionamento stimata: II Trim. 2021) - Importo finanziato con fondi FSC 1.500.000 €.
  • Sistemi antintrusione perimetrale e protezione dai droni (Entrata in funzionamento stimata: I Trim. 2023) - Importo finanziato con fondi FSC 2.000.000 €.

Giornalista
GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top