I 40 lavoratori dell’azienda ittica Mare Nostro di Porto Salvo tornano a protestare davanti alla sede della Prefettura di Vibo Valentia, dove è stato aperto un tavolo tecnico per venire a capo di una situazione che si trascina da mesi. Difficoltà economiche dell’imprenditore Vincenzo Ceravolo, testimone di giustizia e vittima di una serie di attentati collegati alla sua azienda,  hanno di fatto bloccato l’attività dello stabilimento. Ciò ha causato l’interruzione forzata della produzione, così da non potere garantire gli stipendi.  Da aprile i lavoratori della ex Marenostro non ricevono alcuna mensilità, pur presentandosi tutte le mattine davanti ai cancelli ormai chiusi dello fabbrica. “Una condizione che rischia di esplodere da un momento all’altro” denuncia Gianni Patania dello Slai Cobas che stamattina insieme a una delegazione di operai è stato ricevuto dal vice prefetto vicario  Lucia Iannuzzi.