La sentenza del Tar

Museo del mare a Reggio Calabria, i legali del cantiere navale: «Volevamo un confronto col Comune ma c’è stata solo chiusura»

Dopo il pronunciamento del Tribunale amministrativo che ha sancito il diritto della R-marine group a occupare uno degli spazi su cui è prevista la realizzazione della nuova struttura l'azienda conferma l'apertura al dialogo per trovare una soluzione: «Pronti anche a trasferirci»

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di Elisa Barresi
7 marzo 2024
06:54
Il progetto del Museo del mare
Il progetto del Museo del mare

È una sentenza che lascia l’amaro in bocca. Non solo per i contenuti ma per le domande che scaturiscono. Parliamo della sentenza del Tar che ha visto il Comune soccombere al ricorso del cantiere nautico R-Marine group circa la realizzazione del Museo del Mare. Le rassicurazioni dell’amministrazione circa il proseguire dei lavori non convince.

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«Naturalmente prendiamo atto della sentenza del Tar e chiaramente ci muoveremo di conseguenza, ma ciò che è certo è che l’opera, nè la tempistica di avvio del cantiere, non sono assolutamente a rischio». Lo ha detto l’assessore con delega al Museo del Mare, Carmelo Romeo che ha confermato come siano stati attivati i tecnici dell’amministrazione comunale e con l’avvocatura civica «per sviscerare tutti gli aspetti della questione. Nei prossimi giorni – spiega Romeo – incontreremo i rappresentanti dell’impresa del cantiere nautico e individueremo la soluzione migliore da percorrere».


Tanti i tentativi da parte dei legali della società che, prima di ricorrere alle vie legali, hanno diverse volte chiesto incontri e un’apertura da parte dell’amministrazione per trovare una soluzione. Nulla, la sentenza ha cristallizzato l’atteggiamento di chiusura del Comune che adesso, dopo aver raccolto la sconfitta in tribunale, per la quale dovrà ovviamente pagare le spese, si dice pronto a collaborare per trovare una soluzione. In ballo è un progetto del valore di oltre 110 milioni di euro. Un cantiere che sarebbe stato aperto a breve se l’amministrazione avesse valutato per tempo le proposte avanzate dall’azienda.

«Oggi noi siamo contenti di questo successo professionale – ha detto l’avvocato Natale Polimeni che rappresenta la Rmarine Group - L’abbiamo inseguito perché ci abbiamo fondamentalmente creduto. La palla passa nuovamente nel campo dell’amministrazione. Abbiamo inseguito l’amministrazione. Chiesto il dialogo, il confronto e non lo abbiamo ottenuto. Lo dice da sentenza. Ma a noi oggi questo poco importa. Siamo pronti e disponibili a trasferire il cantiere nautico in altro sito per permettere la realizzazione del Museo del Mare. Siamo pronti e disponibili a collaborare per individuare le soluzioni più ottimali e continuare a effettuare un servizio essenziale così come c’è stato riconosciuto nella sentenza». Continua l’apertura da parte dell’azienda che fin dalle prime battute ha confermato il valore dell’opera pur sottolineando il servizio essenziale svolto dal cantiere.

«Noi applicando la sentenza abbiamo diritto a stare in quel sito fino al 31 marzo 2025. L’amministrazione può individuare il luogo dove trasferirci. Sono stati già individuati dalla stessa amministrazione paradossalmente due siti entrambi idonei». E qui la domanda sorge spontanea. Ma se aveva già individuato eventuali sedi per spostare il cantiere perché chiudere il confronto e arrivare alle vie legali che adesso, per ovvi motivi, freneranno la realizzazione dell’opera?

La società non entra nel merito ma l’avvocato Polimeni ribadisce che «non ci siamo mai opposti alla realizzazione del Museo del mare. Noi vogliamo la realizzazione perché riteniamo sia un’opera che rafforza la vocazione turistica e marina della città. Ma se non c’è il contorno, se non ci sono le attività essenziali come quella che offre il cantiere nautico il museo rimarrà un contenitore vuoto. Reggio Calabria deve vivere di nautica, di porto, pesca e turismo nautico. Senza dimenticare i servizi di soccorso, gestione del traffico commerciale dello Stretto. Per cui ribadisco il fatto che è un servizio essenziale. Devono essere portate aventi entrambe le opere. Non solo il museo del mare ma insieme ad esso la possibilità di offrire ai naviganti un uno strumento per utilizzare le loro barche o per tirarle in caso di emergenze così come fanno tutte le forze dell’ordine».

Una realtà che si scontra con le rassicurazioni di Romeo che ha confermato come «intendo sgomberare il campo da qualsiasi rischio sulla realizzazione dell’opera del Museo del Mare, che è un obiettivo strategico dell’amministrazione e che grazie al lavoro politico di questi anni ha ottenuto importantissimi finanziamenti, nè tantomeno sulle scadenze previste per l’avvio del cantiere».

Giornalista
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