Il pecorino di Monte Poro pronto a conquistare il mercato estero

Papillo, presidente Gal Terre vibonesi: «Il marchio Dop consente di avere una voce più autorevole sui mercati internazionali. È una eccellenza da proteggere»

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13 agosto 2020
12:17
Il pecorino del Poro
Il pecorino del Poro

Punta a conquistare i mercati nazionali e internazionali il formaggio pecorino del Monte Poro che il mese scorso ha ottenuto il via libera dalla Commissione europea per la richiesta di iscrizione nel registro Dop (Denominazioni di origine protetta). Un passo in avanti decisivo per uno dei prodotti più conosciuti del Vibonese insieme alla ‘nduja ed alla cipolla rossa di Tropea.

Il pecorino del Poro

Il pecorino di Monte Poro (dal nome del promontorio in provincia di Vibo a 700 metri di altezza che abbraccia un vasto territorio che va dalle alture di Nicotera sino a Zungri, passando per i comuni di Joppolo, Zaccanopoli, Rombiolo, San Calogero, Cessaniti, Filandari e Limbadi) è prodotto con latte di pecora e mucca.


A pasta semidura, può maturare da uno a dodici mesi e, in base al grado di stagionatura, offrire un'intensità aromatica abbastanza elevata e piccante. Durante questo periodo le forme vengono capate con olio di oliva e peperoncino. Se stagionato brevemente, la crosta è di colore giallo ed elastica, pasta di colore avorio e tenera. Se lunga, la crosta diventa spessa e di colore rossiccio, pasta compatta, con occhiature fini e rade, colore paglierino chiaro.

Territorio all’insegna del buon cibo


«Con il riconoscimento del marchio Dop al formaggio pecorino del Poro il territorio vibonese certifica un'altra sua pregevolezza enogastronomica, confermando il Dna di una vocazione superiore al cibo buono e di qualità» dichiara all'agi Vitaliano Papillo, presidente del Gal Terre vibonesi, società consortile a responsabilità limitata.

La certificazione Dop

«Lo straordinario risultato raggiunto dai produttori del Pecorino di Monte Poro - spiega - consente di certificarne l’unicità del luogo di provenienza, le caratteristiche nutrizionali derivanti dalle specificità territoriali dell’ambiente di riferimento e la qualità delle materie prime. Occorre dunque proteggere tale prelibatezza – spiega Papillo – da ogni tentativo di imitazione e contraffazione. Una soddisfazione doppia, poiché l’iscrizione del formaggio del Monte Poro nel registro dei prodotti a marchio Dop rappresenta per il Gal una doppia conferma. Da un lato rappresenta l’attestazione ufficiale della validità di un prodotto la cui bontà è conosciuta anche al di fuori dei confini regionali. Dall’altro - dice - conferma un nuovo e più efficiente modo di fare impresa nella nostra provincia, ricorrendo a forme associative estese come i consorzi tra produttori, per fare rete e avere una voce più autorevole sui mercati pretendendo che il frutto del duro lavoro possieda tutti i requisiti che le legislazioni nazionali e comunitarie mettono a disposizione per tutelarne la specificità e le peculiarità».  

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