Reggio, la Camera di commercio: «Segnali di ripresa dell'economia»

VIDEO | A illustrare i dati è stato il presidente Antonino Tramontana. Crescono le imprese, avviate soprattutto dai giovani, aumenta l'occupazione e le esportazioni anche internazionali. Unico neo i pochi crediti concessi dalle banche 

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di A. P.
19 luglio 2019
14:38

Segnali positivi per l’economia di Reggio Calabria arrivano dall’ultimo rapporto stilato dalla Camera di commercio. Come illustrato dal presidente Antonino Tramontana, la città dello Stretto ha aumentato di quasi due punti percentuali il trend economico rispetto alle altre province calabresi. La crescita del 2018 è in gran parte attribuibile alla vitalità del sistema imprenditoriale.

 


Durante i dodici mesi dell’anno, le imprese locali registrate sono cresciute dell’1,06%. Un risultato superiore a quello già soddisfacente registrato nel 2017 (+0,89%), meglio di quanto osservato mediamente in Calabria (+0,75%) e oltre il doppio della variazione media nazionale (+0,52%). Le 554 imprese in più hanno permesso al sistema produttivo reggino di sfiorare quota 53mila.

 

«Una dinamica che sembra proseguire anche per i primi mesi del 2019, ha dichiarato Tramontana, pur in un contesto leggermente rallentato. A maggio del 2019, il numero di imprese registrate appare in crescita del +0,42% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, in controtendenza con il -0,02% nazionale e ben oltre la media calabrese (+0,23%). A guidare la voglia di fare imprese - sottolinea il vertice della Camera di Commercio sono soprattutto i più giovani; abbiamo registrato un +9,3% delle imprese a guida under 35; anche le imprese straniere crescono a ritmo sostenuto (+2,9%), in controtendenza con la dinamica registrata l’anno precedente».

 

Incoraggianti anche i dati relativi al mercato del lavoro. Gli occupati sono cresciuti di circa 7mila unità, erano 139mila nel 2017, con un numero complessivo che ha raggiunto quota 146mila, il valore più alto da sei anni a questa parte. «Certo ancora rimane un tasso di disoccupazione elevato (19,8%), rimarca Tramontana, sebbene in contrazione, pari a circa il doppio della media Italia».


Anche il livello di internazionalizzazione dell’economia segue un trend positivo, con un +11,3% nel 2018 ed un +8,2% nei primi mesi del 2019.
In valore assoluto le esportazioni reggine, pari a 250 milioni di euro, rappresentano il 46% dell’export regionale, ma solo lo 0,05% dell’export italiano.

 

Durante la conferenza stampa, a cui ha partecipato anche il sindaco Giuseppe Falcomatà e il rettore dell’università “Mediterranea” Marcello Zimbone, sono stati illustrati anche i dati del settore turistico. Gli arrivi, nel 2018, sono stati 222mila, con una permanenza media di 3 giorni. Cresce la presenza di turisti stranieri rispetto a quelli italiani, ma per numero di arrivi e presenze la città metropolitana reggina rimane in coda, anche nel contesto regionale.

 

Unico “neo” è rappresentato infine dalle criticità nei rapporti banche-imprese. Nonostante le sofferenze siano passate da 399 milioni a 301 milioni di euro, l’indice sintetico di rischiosità (dato dal rapporto tra l’ammontare degli impieghi in sofferenza e il totale dei prestiti concessi dalle banche) risulta pari al 30%. Ciò vuol dire che comunque circa un terzo dei prestiti fatti alle imprese va in sofferenza. Le banche continuano a contrarre gli affidamenti alle imprese reggine, che sono diminuiti all'interno di tutti i settori produttivi: del -1,2% nel settore dei servizi, del -4,1% nell'industria e del -5,3% nelle costruzioni.

 

«A fronte di segnali positivi che certificano la crescita in atto da parte delle nostre imprese, nonostante le difficoltà di accesso al credito-continua il presidente - il ruolo della Camera di commercio diventa sempre più determinante per garantire le condizioni migliori affinché le imprese possano attuare processi innovativi nei modelli gestionali, di produzione, di commercializzazione, diventando più dinamiche e pronte a rispondere alle sfide lanciate dal mercato nazionale ed internazionale. In generale- ha concluso Tramontana – i dati che emergono dal rapporto sono importanti perché, evidenziando punti di forza e punti di debolezza del nostro sistema economico, rappresentano la base sui cui le Istituzioni possono costruire ed implementare in maniera sinergica e condivisa politiche di sviluppo locale”.  

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