Reggio, Confesercenti scrive al Prefetto: «Imprenditori preda degli appetiti della 'ndrangheta»

VIDEO | Il presidente dell'associazione delle imprese della città metropolitana Claudio Aloisio: «Il tessuto economico è allo stremo»

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di Gabriella Lax
9 aprile 2021
16:11

In una petizione presentata al Prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, la Confesercenti lancia l’allarme sul pericolo rappresentato per gli imprenditori in questo momento di fragilità dagli appetiti della ‘ndrangheta. Le parole sono quelle del presidente di Confesercenti Reggio Calabria, Claudio Aloisio «Abbiamo spiegato che il tessuto imprenditoriale ed economico della città metropolitana è allo stremo ed il fatto di aver istituito la zona rossa, sicuramente fino al 21 aprile, è una ulteriore mazzata che si riverbera in un contesto in cui già tutti gli imprenditori sono alla canna del gas».

Condiviso col rappresentante del governo una serie di «criticità che insistono sul nostro territorio, a partire dal fatto di una possibile infiltrazione della criminalità organizzata nell'economia sana proprio in funzione della mancanza di liquidità che fa sì che gli imprenditori diventino facile preda di chi potrebbe fornirgli del denaro e poi rilevarne le attività. Con gli interessi a livello di strozzinaggio l'imprenditore non riesce a tornare ciò che ha presto in prestito». Un allarme di cui già aveva parlato il procuratore nazionale Federico Cafiero De Raho ed alcuni magistrati della procura di Reggio Calabria.


Ma le richieste di Confersercenti hanno riguardato soprattutto la necessità di accelerare con le vaccinazioni. «La prima cosa che abbiamo fatto è stato consegnare la petizione che Confesercenti nazionale ha lanciato nell'ambito di una giornata di mobilitazione. Il documento contiene una serie di proposte per sostenere e fare uscire dalla crisi le imprese le piccole e piccolissime. La più grande criticità per noi è la campagna vaccinale. In questo momento in Calabria il pino vaccinale sta andando lentissimo mentre sappiamo che sono i vaccini la chiave di volta per tornare alla normalità. A questo si aggiunga che la zona rossa in Calabria non è funzionale al numero dei contagi ma alla situazione disastrata dei numeri della sanità che è gestita da anni dallo Stato essendo commissariata. Sia lo Stato che la Regione – chiude Aloisio - hanno una responsabilità che in questo momento in cui stanno pagando soprattutto i commercianti che si ritrovano sulle spalle il peso della crisi economica indotta dalla pandemia».

Giornalista
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