«Il rispetto della vita, il rispetto della salute e della sicurezza sul lavoro è per noi un principio irrinunciabile ed è ovvio che noi abbiamo cominciato quattro anni fa con questa campagna chiedendo il rispetto della vita, e lo chiediamo ovviamente a chi deve decidere, lo chiediamo alle aziende che non applicano le norme sulla sicurezza, lo chiediamo perché più di mille morti l'anno è un tributo insostenibile, ed è chiaro che dove noi riscontriamo lavoro irregolare, lavoro nero, il rischio aumenta. Quindi, è necessario soprattutto dove ci sono maggiori situazioni di pericolo e di lavoro nero intervenire con più decisione».

Così Pierpaolo Bombardieri riaccende i riflettori sul grave problema delle disuguaglianze. Lo fa inaugurando la quarta Festa nazionale della Uil che quest’anno si celebra in riva allo Stretto, all’Arena Ciccio Franco del Lungomare Falcomatà di Reggio Calabria, dove si sono ritrovati tanti iscritti e militanti provenienti da ogni dove, per partecipare alla due giorni – oggi e domani – di confronto e impegno sociale con cui il sindacato vuole tornare ad essere protagonista attivo nel dibattito pubblico sul futuro del lavoro e del Mezzogiorno. Dibattiti, testimonianze dal mondo del lavoro, cultura, musica e intrattenimento, riempiranno di contenuti la due giorni per «riaffermare con forza i valori della giustizia sociale, della solidarietà e della dignità del lavoro».

Fuga dei giovani, Bombardieri: «Alzare la qualità del lavoro»

Dopo il taglio del nastro, l’esibizione del coro dell’Istituto di istruzione superiore Lucrezia della Valle di Cosenza e la proiezione di cortometraggi selezionati dalla Calabria Film Commission sul territorio regionale, hanno aperto ufficialmente i lavori che oggi hanno previsto il panel tematico dedicato a una delle più gravi distorsioni del mercato del lavoro: “Il dumping contrattuale e gli effetti sul mercato del lavoro in Italia e nel Mezzogiorno”.

Per la piaga dei ragazzi che vanno via dal sud «noi chiediamo che in questo mezzogiorno ci sia la possibilità di investimento e – ha continuato Bombardieri - si creino occasioni di lavoro stabile e dignitoso. Ecco perché insistiamo nel far diventare i fantasmi delle persone, perché se continuiamo ad offrire contratti a tempo determinato, contratti part time, e non guardiamo la qualità del lavoro, rischiamo che i nostri ragazzi li perdiamo dal sud, e li perdiamo dall'Italia».

D’altra parte, fa notare il segretario generale, sono più di 160 mila i ragazzi che sono andati via dall'Italia e naturalmente tantissimi quelli che vanno via dal Mezzogiorno. «Allora bisogna alzare il livello del lavoro, la qualità del lavoro. Non basta richiamare i numeri dell'Istat, bisogna leggerli. Dentro quei numeri c'è una mancata lettura sulla qualità del lavoro, sui part-time involontari, su tutto il settore dei servizi della ristorazione e del turismo, lo dico proprio qua, che spesso utilizzano e sfruttano ragazzi e ragazze che hanno voglia di lavorare».

Bombardieri commenta anche quello che si annuncia come il primo di una serie di tavoli di confronto al Ministero del Lavoro definendolo come un incontro positivo che va nella nel solco del precedente incontro convocato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che affronta i temi posti dalla Uil rispetto alla sicurezza sul lavoro, «che sono la prevenzione, la modifica del codice degli appalti per gli appalti e le gare a massimo ribasso, perché deve dare risposta alle famiglie delle vittime, perché deve aumentare le pene per chi fa atti che mettono in discussione la sicurezza sul lavoro. C’è stato qualche passo in avanti, ovviamente ci sarà un altro incontro la settimana prossima, ma come nostra abitudine le conclusioni le trarremo alla fine».

Bombardieri: «Diminuire le tasse? E chi lo paga lo Stato sociale?»

Sull'annuncio di far scendere le tasse quantomeno al ceto medio, Bombardieri risponde indicando i salari. «Abbiamo un problema di salari, e vorrei che prima o poi ci fosse un politico che spiegasse che le tasse servono per pagare i servizi pubblici, che le tasse servono per mantenere la sanità pubblica, le scuole pubbliche, per garantire un sistema di servizi degno di questo nome. Se c'è una rincorsa a non pagarle le tasse, e se si continua a dire che le tasse non bisogna pagarle, io mi chiedo fra qualche anno, quello che noi definiamo Stato Sociale chi lo pagherà?»

Domanda retorica, quella del segretario che esalta il sacrificio di lavoratori dipendenti e pensionati: «Quello che è certo è che la maggior parte dell'Irpef è versata grazie a loro. Io mi aspetterei dal governo misure che invece siano in grado di contrastare la grande evasione in questo paese, però mi pare che da questo punto di vista non abbiamo fatto passi in avanti se ci sono stati più di venti condoni fino ad oggi».

«Sbarra sottosegretario? Il silenzio è d’oro ma i calabresi vanno rispettati»

Su uno degli argomenti che sta tenendo banco in queste ore, vale a dire la nomina dell’ex segretario nazionale Cisl Luigi Sbarra a sottosegretario per il Sud, Bombardieri vorrebbe trattenersi. Ad un primo «no comment» però segue un ragionamento di opportunità: «Non commento le scelte del leader sindacale, se devo commentare le prime dichiarazioni del sottosegretario che dice che in questi anni è aumentato l’intervento sul Mezzogiorno sono un po' in difficoltà. Mi sono riproposto di andare a Pazzano, perché evidentemente è stata costruito una ferrovia a doppio binario Pazzano-Roma, oppure è stata finita la 106, e passa da Pazzano e non me ne sono accorto. A me pare che la gente calabrese abbia bisogno di rispetto, non dobbiamo raccontargli balle, basta. Abbiamo bisogno di fatti concreti non di fatti e né di dichiarazioni, la storia la viviamo tutti i giorni, sappiamo le condizioni in cui si trova la Salerno Reggio Calabria, sappiamo che c'è un solo binario per arrivare a Reggio, sappiamo che manca un collegamento per la 106, sappiamo che mancano infrastrutture, che spesso le reti indispensabili oggi per l'intelligenza artificiale non esistono perché non ci sono ripetitori. Allora quando io sento dire che sono stati fatti dei passi in avanti può darsi che mi sia perso qualcosa, però andrò a verificare».

Senese: «La Uil non sta nei palazzi e dà voce a chi non ne ha»

Mariaelena Senese, segretaria generale Uil Calabria, è ancora più diretta nell’affermare che «ancora una volta la Uil dimostra di non stare nei palazzi, di non discutere nei palazzi, ma di stare tra le persone per riuscire a dare voce a chi voce ancora in questo territorio non ne ha».

Un incipit che le serve per continuare a ribadire il fatto che il sindacato è uno strumento di progresso e di libertà, «è un grande strumento di partecipazione e quindi noi oggi celebriamo l’identità della nostra organizzazione, che non arretra di un passo, ma va avanti con una visione del futuro, con tanto coraggio, tanta determinazione e soprattutto tanto senso di responsabilità».

«Oggi - ha proseguito Senese - abbiamo scelto proprio questa piazza per dare voce a tutti quei lavoratori a tutte quelle lavoratrici che chiedono gli stessi diritti, gli stessi servizi, le stesse opportunità e la stessa sicurezza che hanno tutti gli altri lavoratori nel resto del paese».

Per la segretaria calabrese bisogna ripartire dai giovani: «Abbiamo già lanciato da tempo una proposta al governo regionale per l'istituzione di un fondo regionale per il rientro dei cervelli. Noi dobbiamo riuscire a recuperare tutti i giovani che negli ultimi anni sono andati via, ma continuiamo invece a registrare una migrazione importante. Le risorse ci sono, abbiamo dei fondi europei importanti, sappiamo bene che le linee guida sull'utilizzo di quel fondi sono determinate dall'Unione Europea ma c'è un margine di flessibilità che viene dato alle regioni per casi eccezionali, e ritengo che questo sia un caso veramente eccezionale, se vogliamo far ripartire questo territorio».