Riparti Calabria, dalla Regione 10 milioni ai Comuni per i buoni spesa

Ad annunciarlo l’assessore regionale al Welfare Gianluca Gallo. L’obiettivo: sostenere le famiglie più fragili, con priorità a quelle che non hanno beneficiato di altri sostegni pubblici. Presi in considerazione anche coloro i quali hanno perso il lavoro o non stanno percependo reddito derivante da prestazioni occasionali o stagionali

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di Redazione
1 giugno 2020
17:06
L’assessore regionale al Welfare Gianluca Gallo
L’assessore regionale al Welfare Gianluca Gallo

È in via di pubblicazione un decreto con il quale la Regione Calabria trasferirà nelle prossime ore 10 milioni di euro a favore dei Comuni calabresi, con l’obiettivo di sostenere le famiglie più fragili. Ad esse saranno assegnati, come contributo una tantum, dei buoni spesa. L’iniziativa è curata dal Dipartimento Lavoro, Formazione e Politiche Sociali della Regione, nell’ambito del pacchetto “Riparti Calabria”, ed è il primo passo di un intervento finanziariamente più corposo.

In particolare si punterà a soddisfare i bisogni più urgenti ed essenziali dei nuclei familiari in stato di necessità, con priorità accordata ai soggetti (residenti in Calabria) non già beneficiari di sostegno pubblico, per garantire il diritto al sostentamento alimentare alla platea più ampia possibile di cittadini segnati dalle conseguenze della pandemia. In quest’ottica, mezzo milione d’euro sarà riservato per l’erogazione di buoni spesa in favore di famiglie al cui interno vi sia la presenza di persona con disabilità.


«Già nei prossimi giorni - spiega l’assessore regionale al Welfare Gianluca Gallo - la Regione procederà alla stipula di convenzioni con i Comuni, per far partire così gli avvisi pubblici attraverso i quali, da parte degli stessi Comuni, saranno individuate le famiglie cui assegnare, quale contributo una tantum, un buono spesa. Quest’ultimo, a seconda del numero dei componenti del gruppo familiare, potrà arrivare fino ad un massimo di 500 euro, 550 in caso di presenza di bambini di età inferiore ai 3 anni, da spendere per l’acquisto di generi alimentari, farmaci e parafarmaci, prodotti per l’igiene, beni di prima necessità. La priorità sarà accordata alle famiglie che non abbiano beneficiato di sostegno pubblico o che comunque nel periodo di lockdown, tra il 9 marzo ed il 3 maggio scorsi, abbiano percepito tali aiuti o altri redditi in misura non superiore alla cifra di 780 euro. In seconda battuta, compatibilmente con le risorse disponibili, si provvederà ad assicurare i buoni anche a famiglie o persone comunque in stato di bisogno, in base all’Isee».

 

«Tra le situazioni di disagio da prendere in considerazione – aggiunge Gallo - rientreranno gli effetti economici negativi, anche temporanei, legati all’emergenza Covd 19, come ad esempio la perdita o la riduzione del lavoro senza attivazione di ammortizzatori sociali o l’impossibilità di percepire reddito derivante da prestazioni occasionali o stagionali o intermittenti, per effetto della contrazione delle chiamate. Uno strumento, dunque, per accordare forme di sostegno a strati sociali sin qui esclusi del tutto o quasi da ogni aiuto, e che va ad aggiungersi ai provvedimenti in favore degli studenti universitari fuori sede, tassello di un mosaico più ampio che è indispensabile ricomporre con spirito di solidarietà e senso di responsabilità per tutelare al massimo i calabresi».

 

Maggiori informazioni e tutta la documentazione utile saranno a breve disponibili sul portale internet della Regione Calabria.

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