Nonostante la partenza ufficiale dei saldi estivi sia fissata per sabato 5 luglio in tutta Italia, con l'eccezione delle province autonome di Trento e Bolzano, milioni di italiani hanno già approfittato di offerte, promozioni e sconti anticipati. Un fenomeno ormai consolidato che di fatto svuota di significato l’inizio formale della stagione dei ribassi. Confesercenti stima che siano già stati spesi circa 700 milioni di euro, vale a dire quasi un terzo dell’intero giro d’affari che il Codacons prevede in circa 3 miliardi.

A spingere le spese anticipate, l’effetto combinato delle quattordicesime, che riempiono le tasche di molti consumatori, e delle numerose campagne promozionali lanciate da negozi e piattaforme online. Tuttavia, sullo sfondo resta un clima di incertezza: secondo l’Istat, la fiducia dei consumatori è in calo, complice un contesto segnato da tensioni internazionali e rincari generalizzati.

Il mercato parallelo dei pre-saldi: scontro tra regole e realtà

A contestare apertamente questa situazione è Fismo Confesercenti, che denuncia come le regole ufficiali sui saldi vengano sistematicamente aggirate. “Le strategie commerciali per anticipare la concorrenza si sono moltiplicate”, afferma il presidente Benny Campobasso. “Oggi il quadro normativo si scontra con una realtà che spesso sfugge ai controlli: un mercato parallelo di sconti e offerte, che si muove con settimane di anticipo, online e offline”.

Secondo un’indagine Ipsos commissionata dalla stessa Fismo, a una settimana dall'inizio ufficiale dei saldi oltre 6,5 milioni di italiani avevano già acquistato approfittando dei pre-saldi, con una spesa media superiore ai 100 euro a persona. Il 52% della popolazione ha ricevuto proposte promozionali, ma solo il 18% ha poi concluso un acquisto. Un altro 34% si è limitato a visionare le offerte senza comprare, mentre il restante 45% non ha ricevuto alcuna promozione, o non lo ricorda.

Giovani e donne i più attivi nei pre-saldi, spinta anche dai social

Il fenomeno dei pre-saldi coinvolge soprattutto i più giovani: il 22% degli under 35 ha già approfittato degli sconti anticipati, contro il 17% della fascia 35-65 anni. Anche le donne si dimostrano più attive negli acquisti (20%) rispetto agli uomini (17%). La spinta maggiore arriva dai social network e dalle promozioni online, sempre più aggressive e personalizzate.

Questa dinamica altera profondamente il significato originario dei saldi, nati per svuotare i magazzini a fine stagione. Oggi, invece, i consumatori sono bersagliati da sconti praticamente tutto l’anno, rendendo meno rilevanti le scadenze ufficiali.

Un giro d’affari da 3 miliardi, ma i saldi perdono attrattiva

Secondo il Codacons, l’edizione estiva dei saldi muoverà complessivamente tra i 3 e i 3,2 miliardi di euro. Tuttavia, la quota di italiani interessati agli sconti di fine stagione si attesta quest’anno tra il 50% e il 55% della popolazione, in linea con il 2024 ma lontana dai livelli di dieci anni fa, quando sette italiani su dieci facevano shopping durante i saldi.

La concorrenza dell’e-commerce, i pre-saldi e le promozioni ormai costanti hanno indebolito l’attrattività dei saldi tradizionali”, osserva il Codacons. “Oggi è possibile trovare sconti in qualunque momento dell’anno, e questo ha cambiato radicalmente le abitudini di consumo”.

I turisti stranieri possono salvare la stagione estiva

Un elemento che potrebbe riequilibrare i conti è rappresentato dai turisti stranieri, numerosi nelle città d’arte e nelle località di villeggiatura italiane in questo periodo dell’anno. Secondo le stime, la loro propensione alla spesa per abbigliamento, calzature e accessori potrebbe rivelarsi decisiva per sostenere il commercio al dettaglio.

Sconti in leggera crescita rispetto all’estate 2024

L’Unione Nazionale Consumatori (Unc) stima sconti estivi stabili rispetto a quelli di gennaio 2025, ma in lieve aumento rispetto all’estate scorsa. Per l’abbigliamento e le calzature nel loro complesso, il taglio medio dei prezzi è del 19%, invariato rispetto all’inverno (19,1%) ma superiore di quasi un punto rispetto a luglio 2024 (18,1%).

L’abbigliamento in senso stretto (indumenti e accessori) registra uno sconto medio del 19,2%, mentre il record della convenienza spetta agli indumenti, con una riduzione media del 20,8%, in crescita di 0,8 punti su dodici mesi fa. Il consumatore, insomma, potrà trovare buone opportunità. A patto, però, di sapersi districare nel labirinto di promozioni, pre-saldi e marketing digitale.