La decisione dei sindacati fa seguito alla sottoscrizione di un accordo che impone condizioni sgradite ai lavoratori. Una delegazione sindacale è stata ricevuta dal presidente regionale di Anaste Calabria Michele Garo
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Si è svolto questa mattina a Lamezia Terme lo sciopero nazionale di oltre diecimila lavoratori del comparto socio-sanitario e socio-assistenziale delle strutture con Ccnl Anaste. Lo sciopero è stato proclamato a seguito dell’esito negativo del tentativo obbligatorio di conciliazione e la conseguente firma di un nuovo contratto peggiorativo con alcune sigle sindacati non rappresentative del settore.
«Si tratta di un vero e proprio tradimento che mortifica le lavoratrici e i lavoratori» si legge in una nota unitaria dei sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat, Uil Fpl e Uiltucs. «Il trattamento economico previsto risulta nettamente inferiore a quanto stabilito in altri contratti firmati di recente.
Non solo non garantisce alcun aumento salariale adeguato al costo della vita ma si configura come un arretramento inaccettabile. Particolarmente grave è inoltre la previsione del comporto di malattia a sei mesi in tre anni, una soglia irragionevole e inaccettabile. Prevedere la possibilità di licenziamento dopo sei mesi di assenza in tre anni significa negare la tutela della salute per i lavoratori e le lavoratrici del settore.
Ricordiamo – proseguono i sindacati – che gli altri contratti collettivi nazionali prevedono condizioni ben più tutelanti, fino a 12-18 mesi nel triennio». Una delegazioni di sindacati è stata ricevuta dal presidente regionale di Anaste Calabria, Michele Garo.

