Venti trilioni di dollari in cinque anni. Questa la previsione dei ricavi conseguenti all’impatto delle soluzioni di Intelligenza Artificiale generativa sull’economia globale. Le Big Tech hanno schierato tutta la loro potenza di fuoco investendo miliardi di dollari nella ricerca e nello sviluppo di nuovi modelli e di nuove versioni.

Google (Gemini), Microsoft (Copilot), Claude (Anthropic), AI (Meta), Perplexity IA, ChatGpt (OpenAI) e le altre grandi aziende, però, non sono sole. Le loro suite costano, la nuova frontiera è rappresentata dalle IA low-cost.

Dalla Cina, dopo DeepSeek è arrivato Ernie X1 di Baidu, piattaforma open source aperta il 30 giugno scorso con l’intenzione, neanche tanto velata, di sfidare e fare una agguerrita concorrenza alle Big Tech USA. Accessibile a tutti e gratuita, un binomio in grado di far saltare i piani di Google & C. Già lo scorso anno DeepSeek aveva messo in difficoltà gruppi del calibro di OpenAI e Anthropic sottraendo utenti ai loro modelli a pagamento. Secondo Baidu, Ernie X1 può offrire «prestazioni pari a quelle di DeepSeek R1 a metà del costo» e possiede «migliori capacità di comprensione, pianificazione, riflessione ed evoluzione».

Le Big Tech stanno correndo ai ripari. Un approccio open source, negli Usa, è stato adottato da Meta e Ibm. Ma sul fronte dei costi di sviluppo la Cina sembra imbattibile. DeepSeek pare che sia costata solo 10 milioni di dollari. Il Ceo di OpenAI, Sam Altman, di recente ha ammesso che l’approccio open source potrebbe essere inevitabile per rimanere competitivi. La versione gratuita di ChatGpt prevista prima a giugno arriverà, forse, entro fine estate. La guerra dell’Intelligenza Artificiale si combatte su più fronti. Chip e potenza di calcolo costituiscono problemi e soluzioni non da poco. Basti pensare a DeepSeek sviluppata utilizzando vecchie versioni di microcircuiti Nvidia. Mentre Ernie X1 è messa alla prova dei fatti, DeepSeek è finita nel mirino del Garante per la protezione dei dati tedesco che la accusa di violare la privacy degli utenti europei inviando dati in Cina.

L’Authority di Berlino ha informato Google ed Apple chiedendo una «revisione tempestiva» delle presunte violazioni commesse dalla piattaforma e una valutazione sulla permanenza dei dati nei rispettivi marketplace digitali. Per DeepSeek si tratterebbe del secondo stop in Europa nel giro di pochi mesi: a febbraio, l’Autorità Garante della privacy italiana ne aveva già imposto il blocco, mentre a gennaio anche l’Irlanda aveva richiesto chiarimenti in merito al trattamento dei dati.

Nei prossimi mesi secondo alcuni analisti assisteremo ad una sfida, quasi ad armi pari, tra Huawei e Nvidia. Il chip cinese Ascend 910D, messo anche al servizio della suite di Baidu, ha una potenza paragonabile al modello H100 dell’azienda statunitense. DeepSeek R2 viene dato dai cinesi come sicuro competitor di ChatGpt-4 Turbo e Gemini 2.0 Pro, due delle principali offerte di OpenAI e Google. Elon Musk, secondo il Wall Street Journal, si starebbe preparando ad investire 2 miliardi in ricerca per sviluppare la nuova suite di xAI, proprietaria di chatbot Grok. Non è chiaro se sarà un modello open source o a pagamento.