Tasse record a Reggio: per 9 mesi le imprese lavorano solo per pagarle

È quanto emerge dal rapporto della Cna, secondo la quale la città dello Stretto detiene il primato assoluto della pressione fiscale sulle pmi in Italia con un tasso del 73,4%

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di Redazione
17 luglio 2018
12:20

È Reggio Calabria il capoluogo che tartassa di più le piccole imprese con un tasso totale salito al 73,4% (+0,2% rispetto all'anno scorso). È quanto emerge dal Rapporto dell'Osservatorio Cna sul fisco. Fra Irap, Irpef con addizionali regionale e comunale, Imu, Tasi, Tari e contributi previdenziali versati alla cassa artigiani, al titolare di una piccola impresa con sede a Reggio di Calabria resterà solo il 26,6% del reddito prodotto. Le altre città che tartassano di più le pmi sono Bologna (72,2%), seguita da Roma e Firenze (69,5%), Catania (69%), Bari (68,5%), Napoli (68,2%), Cremona e Salerno (67,3%), Foggia (66,8%).

 


Agli antipodi di Reggio Calabria si piazza Gorizia, dove il Ttr incide soltanto per il 53,8%. Nell'ordine seguono Udine (54,5%), Imola (54,9%), Cuneo, Trento e Belluno (55%), Sondrio (55,3%), Carbonia (55,8%), Arezzo (56,1%) e Mantova (56,2%). Di conseguenza mentre a Reggio Calabria il giorno in cui si smette a lavorare per pagare le tasse e si comincia a lavorare solo per se stessi è il 24 settembre, a Gorizia quel giorno è anticipato al 14 luglio.

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