Suolo pubblico gratis per bar e ristoranti, sindaci favorevoli ma l'Anci pressa il governo

VIDEO | La bocciatura dell'ordinanza Santelli dà ora tempo ai sindaci e agli esercenti per trovare un accordo: esenzione totale o sconto? 

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di Agostino Pantano
10 maggio 2020
14:42

Pizzaioli, baristi e ristoratori, li avevamo lasciati confusi - prima della bocciatura dell’ordinanza Santelli – ma ora almeno hanno un punto fermo: fino all’1 giugno niente tavoli all’aperto e sedute impossibili dentro i locali.
Erano accomunati agli amministratori nel disagio delle vecchie incertezze, o come a Vibo Valentia depistati da informazioni che – dopo il pronunciamento del Tar – si rivelano sorpassate visto che qui il sindaco secondo gli esercenti avrebbe promesso «suoli pubblici gratis sin dal 18 maggio».


I locali restano aperti ma solo per continuare l’asporto, le consegne a domicilio, evitando gli assembramenti, e rimandando i cantieri per i tavoli all’aperto.
In tutt’Italia i sindaci sono disponibili a venire incontro agli esercenti, offrendo l’esenzione della Tosap «ma – avverte Michele Conia, sindaco di Cinquefrondi e consigliere Anci – serve che il governo dia indicazioni uniformi e per tutti, specie per capire dove i Comuni prenderanno le risorse del mancato gettito».
Sindaci di destra e di sinistra immaginano locali aperti, e sempre più all’aperto.



Non sono di poco conto le minore entrate a cui i Comuni andranno incontro, e quella di Vibo Valentia è una base per farsi un’idea. «Per 4 metri lineari di occupazione di suolo pubblico – spiega un barista – l’anno scorso pagai 370 euro per tre mesi».

Giornalista
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