C’è ancora tempo fino a domani per le amministrazioni locali che intendono stabilizzare i tirocinanti di inclusione sociale. Il termine, per deliberare e accedere ai benefici economici e alla mini proroga dei contratti sancita dalla Regione, è stata estesa fino al 31 ottobre. Comuni e Province potranno continuare a a beneficiare dei servizi offerti dai lavoratori ancora per altri due mesi.

Nel frattempo, dopo la pausa elettorale e in attesa del varo della giunta, sono ripresi gli incontri in Cittadella con le organizzazioni sindacali per monitorare l’andamento delle procedure di stabilizzazione. «Era una nostra richiesta prioritaria quella di non far perdere il sussidio a questi lavoratori che si trovano negli enti in attesa dell’avvio delle assunzioni con i centri per l’impiego. È stata loro riconosciuta una misura tampone in attesa del completamento della procedura che li porterà a firmare un contratto di lavoro a tempo indeterminato» ha sottolineato il segretario Nidil Cgil Calabria, Ivan Ferraro.

Nuovo incontro con i sindacati in Regione per monitorare le procedure di stabilizzazione dei Tirocinanti di inclusione sociale. Al momento i centri per l'impiego hanno bandito circa 500 posti negli enti locali, che hanno dato disponibilità ad assumere circa 2mila lavoratori. Per gli esclusi, oltre 600, servirà una soluzione alternativa.

Al momento i centri per l’impiego hanno bandito 497 posti negli enti locali, che hanno fornito disponibilità ad assumerne 1.971. Molto sono in attesa del parere della Cosfel perché in dissesto o predissesto finanziario. «Il nostro obiettivo come Cgil, Cisl e Uil è quello di non lasciare indietro nessuno, di stabilizzare questi lavoratori in maniera dignitosa, di accompagnare gli over 60 con le misure già predisposte e soprattutto di redigere un piano straordinario di stabilizzazione di tutti coloro che al momento sono esclusi dalle procedure di contrattualizzazione e stabilizzazione» ha rimarcato Giuseppe Lavia, segretario Cisl Calabria.

Esclusi dai percorsi restano 618 tirocinanti che al momento sono in formazione. «Ci sono delle difficoltà da parte della Regione a reperire le stesse risorse per attuare la stessa misura. Abbiamo chiesto che anche questi lavoratori possano essere beneficiari di misure apposite, abbiamo ricevuto garanzie per una futura stabilizzazione ma che non potrà avvenire attraverso gli enti locali» ha concluso il segretario Ferraro.