Una nuova idea di sviluppo turistico prende sempre più forma nella Sibaritide. Si è svolto nei giorni scorsi al Castello Federiciano di Roseto Capo Spulico l'incontro "Destinazione Sybaris", promosso nell’ambito dell’Itinerario pensante nella Sibaritide che cambia. Un momento di confronto tra sindaci, amministratori, consiglieri regionali e operatori culturali e turistici, con l'obiettivo di progettare una nuova visione del turismo locale. L’evento è stato coordinato da Lenin Montesanto, comunicatore e lobbista. Tra gli interventi principali quello di Michele Abastante, fondatore di Sibaritide Turismo, che ha illustrato il percorso avviato per costruire una rete capace di mettere insieme competenze, strutture e idee di tutta l’area.

«Sibaritide Turismo nasce per unire visioni e risorse – ha spiegato Abastante – stiamo organizzando incontri in diversi punti del territorio per raccogliere consensi e coinvolgere attivamente operatori culturali e turistici, dai musei ai castelli, fino ad alberghi e ristoranti». Il progetto punta a creare un vero circuito integrato. «Spesso chi lavora a Roseto non conosce le realtà turistiche di Cariati e viceversa. Il nostro obiettivo – ha sottolineato – è creare una grande organizzazione collettiva, superando la frammentazione e valorizzando ogni singola identità territoriale».

A Roseto Capo Spulico si è discusso di nuove strategie per lo sviluppo turistico locale, evidenziando la necessità urgente di collegare tra loro operatori, risorse e territori della Sibaritide

Nonostante qualche naturale resistenza iniziale, il clima di collaborazione cresce. «Molti operatori hanno mostrato entusiasmo e voglia di partecipare. Anche se il territorio non è ancora completamente pronto, noi partiamo con chi c’è. Gli altri si aggiungeranno strada facendo».
Un altro elemento chiave è la riscoperta storica della Sibaritide. «Il nostro territorio racconta una storia millenaria: dagli Enotri ai Greci di Sibari, dai Bizantini di Rossano ai Normanni di Corigliano, fino alla presenza federiciana a Roseto. Attraverso il turismo possiamo ricostruire e valorizzare questo grande filo storico che unisce il territorio», ha concluso Abastante. La giornata al Castello ha visto la partecipazione di esperti del settore, amministratori locali e rappresentanti istituzionali, a conferma di una volontà comune di ripensare il turismo non più come sommatoria di iniziative isolate, ma come rete strutturata e condivisa.