La firma del protocollo

Incremento occupazionale e sicurezza sul lavoro nella Zes Calabria: firmata intesa con imprenditori e sindacati

VIDEO | I rappresentanti dei lavoratori hanno definito «storico» un momento di coesione tra organismi dello Stato, forze datoriali e sigle sindacali. Il commissario Romano ha poi parlato dei rischi di perdere i fondi Pnrr destinati all’area portuale di Gioia Tauro: «C’è un ritardo oggettivo. Si cercano soluzioni all’annoso contenzioso tra Autorità di Sistema e Corap»

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di Nico  De Luca
13 giugno 2023
17:05

Tra le 4 aziende già autorizzate ci sono grandi gruppi come Callipo e Baker & Hughes, mentre altre 10 sono nella fase di istruttoria. Ma per cambiare passo alla Zona economica speciale della Calabria ci vuole ben altro e così il commissario ha chiamato a sé sindacati e Confindustria per la firma di un doppio protocollo.

Con i sindacati il commissario di governo Giosi Romano ha suggellato un accordo che garantisce incremento occupazionale e contrattuale, sicurezza sui posti di lavoro. 


Con Confindustria si istituiscono confronti periodici di verifica, promozione e conoscenza delle opportunità oltre a monitorare il livello d'interesse degli investitori ed evitare degradazioni come quelle della ex 488 in cui i "prenditori" sono venuti a drenare le risorse per poi sparire.

Tutti i partecipanti alla conferenza a Lamezia Terme, il commissario Giuseppe Romano, il presidente di Confindustria Calabria Aldo Ferrara, i segretari regionali dei sindacati, Angelo Sposato per la Cgil, Tonino Russo per la Cisl e Santo Biondo per la Uil hanno definito "storico" un momento di coesione tra organismi dello Stato, forze datoriali e rappresentanti dei lavoratori.

Romano: «Tuteliamo il lavoro»

«Questo protocollo - ha esordito Romano - è  la plastica dimostrazione che operiamo in sinergia con le forze datoriali e sociali, vogliamo dare il senso di quello che si sta facendo: si vogliono attrarre nuovi investimenti ma si vuole anche tutelare il lavoro, cercando di incrementare i livelli occupazionali ed evitare quello che è accaduto nel passato, con imprenditori che vengono qui e poi abbandonano il territorio. Con questo protocollo li ancoriamo a un sistema di monitoraggio costante per verificare il rispetto dei requisiti di base per il mantenimento e l’incremento dei livelli occupazioni e la garanzia della sicurezza sul lavoro. Abbiamo realizzato le infrastrutture di base capaci di attrarre ulteriori investimenti, ora - ha rilevato il commissario della Zes Calabria - dobbiamo ulteriormente spingere sull’acceleratore anche sulla base delle analisi dei dati di altre regioni che sono partite prima, con una conoscenza dello strumento dello sportello digitale che permette alle imprese di allocarsi in maniera semplificata e che migliora con il passare del tempo».

Nuove «relazioni industriali nelle aree Zes»

Per Ferrara «oggi è una giornata particolarmente importante per lo sviluppo delle potenzialità della Calabria, perché si apre di fatto una nuova stagione delle relazioni industriali nelle aree Zes, con l’obiettivo di creare un ambiente favorevole per attrarre investimenti di nuova generazione, quelli cioè caratterizzati da innovazione tecnologica, sostenibilità e digitalizzazione, creando opportunità qualificate di lavoro per i nostri giovani. Ci sono sicuramente alcuni elementi che devono ancora essere messi a regime: anzitutto  - ha spiegato - la riqualificazione delle aree industriali con aree verdi, sicurezza, interoperabilità, accessibilità, rifiuti, acqua e depurazione. Bisogna poi trovare a livello nazionale strumenti finanziari di carattere fiscale: il credito di imposta - ha sostenuto il presidente di Unindustria Calabria - non può essere prorogato ogni anno con la legge di stabilità, servono misure strutturali. L’accordo che sigliamo oggi va anche nella direzione di sostenere l’azione del commissario Zes finalizzata anche a non disperdere le risorse del Pnrr».

Investimenti in area Zes

A sua volta Sposato ha parlato di «protocollo importante perché definisce un accordo del partenariato economico sociale con il commissario Zes che tende a dare un segnale anche per gli investimenti che devono essere fatti nella Zes nella legalità e all’insegna della qualità. Chiederemo al governo un impegno maggiore anche negli investimenti pubblici e privati e abbiamo necessità che le partecipate pubbliche possano sostenere anche l’impresa calabrese».

Secondo Russo il protocollo «serve ad assicurare maggiore attrattività di questo territorio e a dare stabilità e dignità al lavoro. Gli obiettivi di questo protocollo sono la accelerazione della spesa, la sburocratizzazione, e maggior sicurezza sul luogo di lavoro».  Infine, Biondo ha specificato che «la Calabria porta ancora le ferite della legge 488, tanti capannoni abbandonati perché si è data larga mano a investimenti privati non funzionali allo sviluppo del territorio. Oggi con questo protocollo - ha aggiunto -  vogliamo dare una cornice all’interno della quale impiantare una contrattazione certa, chiara, innovativa che aiuti gli investimenti nelle aree Zes. Le parole d’ordine sono sicurezza sui luoghi di lavoro, legalità con la prevenzione di infiltrazioni criminali, più risorse da parte del governo con misure anche decennali, con un monito anche alla Regione Calabria a costruire una politica industriale che qualifichi le Zes valorizzando i settori produttivi della nostra regione anche nell’ottica della posizione strategica della Calabria nel Mediterraneo».

I fondi Pnrr e le opere finanziabili

Il commissario Romano, al margine dell’evento ha parlato del rischio di perdere fondi del Pnnr destinati all’area portuale di Gioia Tauro: «Oggettivamente c’è un ritardo che deriva dal rispetto dalla scadenza dei termini del Pnrr che vuole che i lavori siano avviati entro il 31 dicembre 2023». «In Calabria - ha ricordato Romano - sono state finanziate opere per 111 milioni: fondamentali sono quelle opere per l’infrastrutturazione e urbanizzazione delle aree a ridosso del porto di Gioia Tauro, aree per le quali c’è stata un contenzioso annoso tra Autorità di sistema e Corap, anche lì si sta cercando di prendere coscienza dello stato dell’arte e di trovare una soluzione che permette di avere un’opera strategica per questa regione, perché è il Porto di Gioia Tauro che è strategico per questa regione, e dev’essere creata ogni condizione possibile per incrementare quell’area e far sì che quell’area sia attrattiva per la realizzazione di nuovi investimenti. Guai a perdere l’occasione di queste opere di infrastrutturazione, perché sono la base per attrarre nuovi investimenti. E qui in maniera assolutamente sinergica - ha concluso Romano - bisogna procedere tra commissario di governo, Autorità di sistema, Regione, Comuni coinvolti, per determinare il risultato che è la realizzazione dell’opera, qualunque sia il ruolo attribuito a ciascuno di noi».

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