La recensione

I corti d’animazione Disney da non perdere e un premio Oscar che vi spaccherà il cuore

Tre sono le opere di pochi minuti che vi commuoveranno fino alle lacrime. L’ultima è consigliata solo per chi ha le spalle larghe e una confezione maxi di fazzoletti a portata di mano

 

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di Alessia Principe
17 novembre 2021
11:30

Come si dice? Disney è Disney. Mentre comincia la cavalcata verso il Natale, grembo materno di intermittenti e profumo di miele, il freddo (prima o poi arriverà) spingerà a guardare fuori godendo dentro del calore delle cucine. Le case cambieranno colore, temperatura, dalle soffitte il carico di decorazioni e di alberi sigillati dal cellophane per un anno, lascerà in corridoio quel profumo di coriandoli, di libro chiuso, di muschio, anche se è finto. E allora, come dicevo, Disney sarà la compagnia ideale, ordinando una pizza e mangiandola dal cartone mentre sullo schermo partirà l’arco di luce che una volta annunciava “Buena Vista Picture”, e cioè qualcosa di molto vicino alla felicità.

Volete commuovervi? Piangere, anche di nascosto? Allora vi lancio tre consigli più uno, brevissimi, buoni come giuggiole di zucchero, che vi faranno venir voglia di tornare bambini. I primi sono davvero per tutta la famiglia, l’ultimo è off topic e serve qualche avvertenza. Intanto, per cominciare, dirottate su Disney Channel, seguite l’indicazione per Pixar, scorrete fino a Film e poi Corti e giunti qui fate tre fermate.


Lava, quando due vulcani si innamorano

Sette minuti ipnotici in questo corto ambientato milioni di anni fa. È una storia d’amore tra due vulcani che si cercano, rincorrendosi sul filo di una melodia dolcissima, pizzicata tra le corde di un ukulele, vincendo la solitudine del cielo e del mare. Diretto da James Ford Murphy che firma la main song, “Lava” venne proiettato per la prima volta all’Hiroshima International Animation Festival nel 2014 e, un anno dopo, aprì la visione del film d’animazione “Inside out”. A dare la voce italiana a Uku e Lele sono Giovanni Caccamo e Malika Ayane. Preparate i fazzoletti.

Float, storia di un bimbo che sapeva volare

C’è un bambino speciale, con due occhi tagliati all’insù, la frangia morbida come un soffione. Lui sa volare. Un giorno, all’improvviso, mentre il suo papà lo porta fuori per fare due passi, viene trasportato in alto e fluttua nell’aria. È la sua dimensione quella dell’aria, eppure non tutti lo comprendono. Vedendo gli sguardi impauriti dei vicini, suo padre, preso dal panico e dalla vergogna, inizia a nascondere il piccolo in casa. “Float” è un corto con cui la Pixar affronta il tema della diversità, dell’autismo, con un tocco di leggerezza da grande poesia. È proprio il padre del bimbo il primo a non comprendere la dimensione di suo figlio, la soffre, è troppo ancorato al suolo per vedere quello che c’è più su dei suoi occhi. Quello che accadrà alla fine non lo svelo. Come sopra, preparate i fazzoletti, ma scatola doppia questa volta.

Mai separare due ombrelli che si amano

C’era una volta un ombrello, diranno subito i piccoli lettori. Invece no, c’erano una volta due ombrelli colorati in una grande città popolata da ombrelli tutti uguali. L’autore del corto, Saschka Unseld, vedendone uno abbandonato ai margini della strada, decise di realizzare questo corto che, nel 2014, lasciò tutti a bocca aperta per lo straordinario realismo dell’animazione. Seguire il corteggiamento tra un ombrello blu e un ombrellino rosso è gustosissimo se si fa caso ai movimenti, a volte impercettibili, del micromondo che ci gira intorno, dalle inclinazioni delle finestre alle piegature dei tubi di scolo. Un corto soffice come un muffin che ci farà riflettere un attimo prima di maltrattare un ombrello.

Un’avvertenza prima di proseguire

E adesso due parole per introdurre l’ultimo corto di cui vi voglio parlare. Non è per tutti, è per gli adulti. E non per tutti gli adulti. Questo piccolo film vi strapperà il cuore dal petto e lo stritolerà. Quindi sappiate una cosa: per mesi vi seguirà, vi tornerà in mente, sarà lì attaccato alla vostra spalla e parlarne non sarà facile per niente senza sentire una stretta alla gola violentissima. Detto questo se, ancora vi sentite così saldi da voler proseguire, ecco dove vederlo e perché.

“Se succede qualcosa, vi voglio bene”

“Se succede qualcosa, vi voglio bene” (If Anything Happens I Love You) lo trovate su Netflix. Questo corto, nel 2021, ha vinto il premio Oscar come miglior corto d’animazione e credo che qualunque altro concorrente non avesse scampo contro quest’opera di Will McCormack e Michael Govier. È la storia di due genitori che elaborano la tragedia più grande che possa capitare: la perdita di un figlio. I due autori riescono a tratteggiare il lutto con un realismo e una dolcezza che non lascia scampo. Ci sarà una ferita in più dopo la visione di questo corto, una ferita che rimarrà, è giusto che si sappia, ma a volte anche quelle sono necessarie. Per quel giorno non prendete impegni.

Giornalista
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