Innovazione e futuro

La storia della famiglia Muraca, dalla valorizzazione della castagna calabrese alla passata di pomodoro nel solco della tradizione

Un'avventura iniziata a Cicala, nella Sila catanzarese, da papà Giacomo che prosegue con i figli Ivan, Antonio e Nando con i prodotti esportati in tutto il mondo

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di Franco Laratta
18 dicembre 2023
12:30
La famiglia Muraca
La famiglia Muraca

Ivan Muraca è un giovane che ama la Calabria, è nato a Cicala (CZ) dopo 20 anni che non nasceva più nessuno in casa, in quel piccolo comune della Sila catanzarese. Ivan è un ragazzo attivo che porta avanti con i fratelli maggiori Antonio e Nando, tutte le bontà che provengono dalla storia della Famiglia Muraca. Innovando e guardando al futuro.

Ivan comunque prosegue gli studi all’università della Calabria, ma il cuore è sempre nell’azienda di famiglia a Cicala, nel catanzarese.
«Odi et amo, come scrisse Catullo. Conseguire la laurea in ingegneria alimentare continua ad essere il mio obbiettivo, e lo sto accompagnando ad un esperienza continua in azienda. La formazione per creare futuro in Calabria è essenziale, ma la stessa deve avere fondamenta solide, che solo l’esperienza sul campo può darci».


C’è un’azienda fra le più importanti in Calabria, c’è l’instancabile papà Giacomo sempre attivo, ci sono i suoi tre figli. C’è tanto lavoro e mille difficoltà che rendono difficile la vita di un’impresa. Fare impresa in Calabria rimane sempre così difficile.
«Tocchi un tasto importante, è proprio papà Giacomo il primo motivo per cui ho creduto in questa terra. Il suo dinamismo, la sua dialettica e il suo saper fare, mi hanno affascinato sin da bambino. Usciva di casa al mattino con il vestito perfetto da gran signore e rientrava la sera sempre con qualche macchia e le mani forti da lavoratore instancabile. Ha dato tanto a questa terra, l’ha amata da amministratore pubblico e ha creato qualcosa qui che potesse dare lustro a tutte le immense bontà Calabresi. Siamo tre fratelli che hanno fatto la scelta consapevole di valorizzare e di accrescere tutto ciò che ha creato nostro padre, noi potremmo essere la 3ª generazione, ma nostro padre è sempre con noi in azienda e le decisioni si prendono a 4 teste, quindi ci consideriamo la 1º generazione!».

Fare impresa in Calabria si può. Forse si deve. Ivan ne è convinto.
«Si, ma bisogna soprattutto valorizzare i prodotti che la Calabria regala, e se facessimo rete, riuscendo a coordinarci di più, qui si farebbe la differenza con l’Italia intera. Basti vedere quanta attenzione ci sia al prodotto calabrese dai mercati esteri e quanto sia diventato forte il Brand Calabria straordinaria».

Papà Giacomo Muraca ha cominciato tanti anni fa, con un’azienda piccola, che poi è cresciuta. Le castagne, la farina, il peperoncino, sono un’eccellenza, e vengono esportate un po’ ovunque, così come l’antica passata della nonna. Ivan con i fratelli sono molto attivi in azienda, facendo lavori manuali, anche duri.
«Abbiamo iniziato con uno dei frutti più economicamente validi e poco valorizzato come la Castagna, e da poco abbiamo creato nuovi impianti per valorizzare sempre di più questo frutto che negli anni 60/70 era chiamato albero del pane».

Ci sono decine di modi per valorizzare la straordinaria castagna calabrese. I Muraca di Cicala l’hanno dimostrato.
«Abbiamo un mulino per la macinazione della farina di castagna. Ma le facciamo anche al forno, secche, dolci, creando una vera e propria filiera della castagna, e recuperandone ogni parte. La nostra passata è stata la luce dopo il triste avvento del cinipide, noi abbiamo fatto sempre la passata di pomodoro, ma pur avendo un sapore ed essere prodotta senza coloranti e senza conservanti non aveva quel risalto che  fece con il cambio di bottiglia e con il classico nome che oggi con nostro immenso piacere risuona tra le tavole dei Calabresi e degli Italiani, "A sarsa da Nunna". Ti faccio questa piccola premessa, perché di prodotti ne facciamo altri 100, per dirti che si, io e i miei fratelli facciamo un lavoro manuale, perché partecipiamo dalla piantagione, alla raccolta fino alla lavorazione di tutti i nostri prodotti, con controlli su tutta la linea e con formazioni costanti nostre e dei nostri dipende che poi fanno parte anche loro della nostra famiglia, tutto per avere sempre la migliore qualità!»

Un ragazzo come Ivan, in un’azienda che nasce e opera in uno sperduto angolo della Sila piccola catanzarese. A volte la mente vola, si pensa di andare via, di inserirsi in un mondo che offre mille opportunità.
«Non si pensa, si può volare anche qui, si vola per portare la Calabria ovunque nel mondo! Io sono follemente innamorato della mia terra, della mia Cicala, ma è ovvio che non ci si debba fossilizzare, questa è la nostra base, qui bisogna creare e crescere , bisogna volare fuori per apprendere e per fare il più possibile per riportare a casa e farle fruttare!».

Tra storia e leggenda si narra che i Muraca profanarono l’abbazia di Corazzo dove un tempo fu Abate Gioacchino da Fiore. Lì i monaci si abbandonarono ai piaceri della carne. I Muraca li punirono con durezza, nella fuga portarono via libri e antiche ricette, che vennero tramandate oralmente fino ai nostri giorni.  Chissà se è verità o è pura fantasia.
«Questa in buona parte è storia, caro Franco, ma non sappiamo molto se è tutta verità. Ma ti svelo un segreto: tutte le bontà che assaggi con la scritta Sapori Antichi vengono fatte da ricette di un libro proveniente da lì!».

Papà Giacomo ha detto: ho tre figli, Ferdinando, Antonio e Ivan, ho creato tutto questo per il territorio e per loro. Chissà se ci sarà un giorno in cui Ivan potrà decidere di cambiare? Sempre che ci sia da cambiare.
«Il cambiamento deve essere positivo. Si spera di portare con noi in azienda nuovi volti, nuove menti, e magari riportare qualche cervello in fuga nuovamente in Calabria. Le decisioni sono comuni, noi abbiamo tutti e tre voglia di creare in Calabria qualcosa di importante, volando, come dicevamo prima, per farle assaggiare al mondo e per fare conoscere cosa sia veramente la Calabria».

Antonio, Nando e Ivan sono figli di questa terra. Insieme al papà Giacomo hanno dimostrato come anche in un angolo più sperduto della Calabria è possibile fare impresa, una buona impresa. Guardando avanti, guardando al futuro.

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