Sex/Life. Niente sesso, eravamo newyorkesi

La nuova serie targata Netflix nasce dalle ceneri di Sex & the city ma dell'antenata non ha la vitalità né l'irriverenza. Una storia inutile, che promette fuoco e fiamme ma di bollente ha solo il latte che fa venire alle ginocchia

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di Carla Monteforte
2 luglio 2021
19:04

Che palle gli ex! Che motivo c’è di disseppellirne i resti quando riposano in pace nel loro ego? Qualcuno lo spieghi ai produttori di Sex/Life, nuovissima serie targata Netflix nata dalle ceneri (delle ceneri) di Sex & the city e inspiegabilmente finita in top five. Una storia inutile piena di gente inutile. Vite finte e sesso finto. Lontanissima dalla vitalità e dall’irriverenza dell’antenata celebre nonostante il titolo civetta e il diario bollente scritto dalla protagonista che subito rimanda a un confronto a perdere con quello dell’antesignana (seppur insopportabile anche lei) Carrie. Una specie di truffa on demand per abbonati in astinenza di emozioni e metropoli.

Sullo sfondo una New York che non esiste più, non solo perché cancellata dalla crisi in corso ma poiché presente esclusivamente nelle memorie di una casalinga del Connecticut le cui fantasie tornano nella nightlife manhattiana per resistere alla condanna di una famiglia perfetta. Un esercizio di sopravvivenza e autolesionismo insieme quello di Billie se si aggiunge che dagli abissi (inesorabilmente) riemerge pure il fantasma dell’amore passato. Il cavaliere nero e dannato da contrapporre nella gara dei cliché al principe azzurro sposato proprio per scappare da lui. E poi ancora l’amica single, fashion, emancipata, tuttologa in un ensemble che, contro ogni premessa, di emancipazione non ha proprio niente. E non perché il fulcro della storia è l’estinzione (naturale) del sesso nella vita di coppia ma perché, nonostante i bagliori avveniristici dell’ei fu Grande Mela, siamo ancora a duellanti e donne da salvare. Duellanti bolliti, per giunta! Maschi da non salutare nemmeno in ascensore, altro che rimanervi bloccate per petting e orgasmi fake come la Chanel comprata in Canal Street dalle eredi delle casalinghe disperate e donata alla collega riluttante che nonostante il tiralatte si sente ancora troppo bad girl della city per aderire alla loro setta.


Buoni contro maledetti, provincia contro città, single contro maritati: c’è tutta la banalità della trasgressione in questo disastro in streaming che trionfa sulla home promettendo fuochi e fiamme e che di bollente ha solo il latte che fa venire alle ginocchia.

P.s. Gli ex sono come i virus, attendiamoci una seconda ondata.

 

 

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