L’allerta

Attacco Iran a Israele, vertice sulla sicurezza al Viminale: «Rischio principale dai lupi solitari»

Dal ministero dell'Interno attenzione anche sui flussi migratori. Circa 250 gli obiettivi ritenuti sensibili. La Farnesina sconsiglia i viaggi nelle zone calde del Medio Oriente

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di Redazione Cronaca
15 aprile 2024
17:53
Il Viminale, sede del ministero dell’Interno
Il Viminale, sede del ministero dell’Interno

ll rischio principale per la sicurezza deriva dalle potenziali azioni di lupi solitari. Così fonti del Viminale, dopo al riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocata dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, all'indomani dell'attacco dell'Iran a Israele. E da parte degli apparati c'è attenzione anche sui flussi migratori irregolari per intercettare soggetti potenzialmente pericolosi. In proposito permangono in vigore i controlli alla frontiera Est.

Il ministro dell'Interno ha dato mandato alle forze dell'ordine di rafforzare tutte le attività di prevenzione coordinandosi con l'intelligence. Nel corso della riunione c'è stato, spiegano ancora le fonti, «un proficuo aggiornamento sui profili di rischio rispetto ai possibili riflessi in Italia delle tensioni internazionali». Confermato poi il viaggio di Piantedosi a Tunisi mercoledì con la premier Giorgia Meloni; il titolare del Viminale avrà un bilaterale con il suo omologo. Presto, inoltre, ci sarà un incontro a Roma anche con il collega libico.


Circa 250 gli obiettivi sensibili

Il Viminale sta inoltre procedendo a un ricognizione degli obiettivi ritenuti più a rischio - ce ne sarebbero almeno 250 -, dagli uffici diplomatici fino alle sedi di associazioni o comunità legate a Teheran. Contemporaneamente proseguiranno le azioni di intelligence e antiterrorismo, mantenendo aperti i canali di comunicazione con i Paesi arabi non allineati alla politica iraniana. Restano sotto stretta osservazione, ovviamente, sinagoghe e moschee, ma anche le sedi delle comunità ebraiche, compreso il ghetto di Roma dove l'allerta è già ai massimi livelli da mesi. La zona è blindata, ma comunque affollata anche da tanti turisti, nonostante le tensioni in Medio Oriente. «Qui non abbiamo paura», sono le parole di alcuni residenti.

Attenzione particolare viene riposta anche all'area del Vaticano e agli aeroporti. Da ieri i voli da e per Teheran e Tel Aviv sono stati cancellati o rimandati, con i rispettivi scali a scartamento ridotto per via della chiusura degli spazi aerei. La Farnesina, che ha tranquillizzato sulla situazione dei militari italiani impegnati nell'area di crisi, sconsiglia ufficialmente i viaggi «a qualsiasi titolo» in Iran, invitando invece a rinviare gli spostamenti in Israele se «non dettati da ragioni impellenti e non procrastinabili»

Sotto i riflettori, infine, anche le università, dove la recrudescenza delle manifestazioni pro Palestina viene monitorata costantemente ormai da mesi. 

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