«L'ho soffocata io»: svolta sul caso della piccola Esperanza, la madre confessa

Dragana Ahmetovic si è costituita e ha dichiarato di essere la responsabile del delitto della bimba di 20 mesi di cui si erano perse le tracce il 23 dicembre scorso a Cagliari

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di Redazione
18 maggio 2019
12:32
Il furgone incendiato che apparteneva alla famiglia della bimba
Il furgone incendiato che apparteneva alla famiglia della bimba

C’è una svolta drammatica nel caso della piccola Esperanza , la bimba rom di 20 mesi di cui si sono perse le tracce il 23 dicembre scorso a Cagliari.  «L'ho soffocata io, ho perso la testa», è la confessione choc della madre Dragana Ahmetovic al pubblico ministero, in cui ammette di aver ucciso la bambina dopo mesi di versioni contrastanti, ritrattazioni, finte confessioni.

La messinscena sul delitto di Esperanza

Il dramma di Esperanza inizia il 23 dicembre 2018 con la notizia dell’incendio di un furgone alla periferia del capoluogo, nel rione Giorgino, al Villaggio Pescatori. È in questa circostanza che la bimba sparisce.


Le attività investigative, inizialmente, propendono sulle ipotesi che la bimba fosse morta tra le fiamme, poi i genitori suppongono un sequestro di persona, ma la pista degli inquirenti è un’altra: a distanza di un mese madre e padre vengono arrestati con l’accusa di omicidio.

La donna è in carcere a Uta, comune in provincia di Cagliari, nella stessa struttura dove è detenuto il marito, Slavko Seferovic.

L’ammissione di autocolpevolezza di Dragana è arrivata durante l'ennesimo interrogatorio in carcere. Il delitto sarebbe stato commesso davanti a un market a Su Planu: l'uomo era andato a fare la spesa e, al suo ritorno, la moglie gli aveva dato la bimba morta. Una disgrazia, avevano detto.

Poi la messinscena dell'incendio al furgone nel quale vivevano, con la tesi della bimba morta nel rogo: versione caduta subito dopo, quando gli investigatori avevano accertato l'assenza di tracce del corpo della piccola tra le lamiere. Quindi la pista, smentita, del rapimento per vendetta; poi quella in cui i due genitori sostenevano di aver trovato la bimba nel suo lettino ormai senza vita, e, ancora, che era soffocata mentre mangiava. Infine la donna aveva incolpato il marito dell'omicidio.

Ad incastrarli sono state le intercettazioni con le quali la coppia  pianifica la versione da dare agli investigatori, che però cambierà diverse volte senza mai dare risposte chiare sulle modalità della morte e nemmeno su dove si trovasse il corpo della figlia.

Il corpo della bimba non si trova

La madre in diverse occasioni ha dichiarato che Esperanza sarebbe stata gettata ormai senza vita nel fiume Cixerri (in provincia di Cagliari) da un ponte, ma a le lunghe ricerche di Vigili del Fuoco e sommozzatori non hanno mai dato frutti. Al momento entrambi i genitori sono accusati di omicidio volontario, incendio (per il rogo che ha distrutto la roulotte) e distruzione di cadavere.

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